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Viaggio nel fascino speciale di Matera: sapori, vini e la magia di un territorio indimenticabile

Le sue case, i Sassi, le mille sfumature di gusto nel piatto e nel calice. Le particolarità lucane da scoprire tappa dopo tappa. Cominciamo il tour

Francesco Saverio Russodi Francesco Saverio Russo   
Tutto il fascino di Matera in un'immagine (Foto Shutterstock)
Tutto il fascino di Matera in un'immagine (Foto Shutterstock)

Chi non conosce Matera? Una città dalle rare suggestioni, già capitale della cultura europea nel 2019 e sempre più gettonata come meta per turisti italiani e stranieri attratti dalla bellezza senza tempo dei suoi Sassi. Eppure sono poche le persone che conoscono Matera come “capitale” del vino di una regione che ha sempre visto nel Vulture la denominazione più nota ma che proprio nella città dei Sassi può trovare la propria chiave di volta per un vero e proprio rinascimento enoico, all'insegna dell'identità territoriale e della varietà interpretativa dei virtuosi e lungimiranti produttori locali.

Una "Doc" speciale

Inoltre, quella di Matera è una delle poche DOC italiane a portare il solo nome di città, un valore aggiunto per chi fa vino in un areale che vede proprio nella città patrimonio dell'umanità per l'UNESCO dal 1993 (6° sito in Italia e 1° in Meridione) un riferimento e che non ha un solo varietale o una sola tipologia di vino sui cui puntare totalmente.

La Doc Matera, nata nel 2005, insiste nella parte ovest e sud-ovest della Basilicata, su una superficie abbastanza ampia che interessa tutta la provincia di Matera e comprende un territorio di media collina e fascia litorale costiera, tutto contemplato nell’intera provincia di Matera. La base ampelografica è ampia e i vini che possono essere prodotti rivendicato la Doc Matera sono i seguenti:

- Matera Doc Rosso

- Matera Doc Primitivo

- Matera Doc Primitivo Passito

- Matera Doc Rosato

- Materca Doc Moro

- Matera Doc Moro Riserva

- Matera Doc Greco

- Matera Doc Bianco

- Matera Doc Bianco Passito

- Matera Doc Spumante

- Matera Doc Spumante Rosé

I due capolavori: Greco e Primitivo

Uno spettro produttivo molto ampio, come potrete immaginare, che da un lato lascia maggior libertà d'azione ai produttori e dall'altra rischia di divenire caotico in termini commerciali e comunicativi. Proprio per questo i produttori locali stanno comprendendo l'importanza di mostrarsi coesi nel voler anteporre ai vitigni e alle differenti cifre stilistiche enologiche le peculiarità pedoclimatiche e l'identità enoica di questo territorio.

Di certo i due traduttori più nitidi e dal maggior potenziale della denominazione sono le interpretazioni di Greco e di Primitivo, ma non meno interessanti sono alcune interpretazioni di blend (il Moro Doc è un taglio di Cabernet Sauvignon, Merlot e Primitivo il Moro Doc mentre il Matera Rosso ha una base Sangiovese del 60% con 30% di Primitivo e un eventuale saldo di altri vitigni autorizzati) e di spumanti metodo classico (la Doc contempla un Blanc de Blancs di Greco e Malvasia della Basilicata e un Rosè da Primitivo). Ovviamente, questa è anche terra di ottimi Rosati, freschi, minerali ma non poveri di materia.

I vini di Matera, però, non solo solo quelli della Doc, tanto che nei ristoranti, nelle enoteche e, ovviamente, nelle cantine di Matera e dintorni non sarà raro ritrovarsi nel calice un ottimo Aglianico in purezza, che si pone come alternativa alle espressioni vulcaniche del Vulture.

I sapori nel piatto

Matera e la sua Provincia offrono anche un potenziale ancora solo parzialmente espresso in quanto ad esperienza enogastronomica nella sua totalità e tipicità. Se, infatti, è palese il legame con la vicina Puglia espresso nelle produzioni agricole (ceci, lenticchie, cardi, carciofi, asparagi di campo, piselli) o nella preparazione di ricette notoriamente “pugliesi” come le orecchiette con le cime di rapa, in quest'area potrete scoprire piatti e prodotti propri della tradizione lucana e di quella materana. Primi fra tutti i formaggi che vedono nel pecorino locale e nel caciocavallo i due must del territorio. Non mancano salumi, accompagnati dai tipici taralli locali e ancora le olive nere Majatica di Ferrandina (da tavola) e il buonissimo olio da cultivar autoctone come Ogliarola Del Bradano. Tra i piatti “delle feste” e della tradizione da provare sono i cardi al cacio e uova, i dolci di fichi con il miele, i pirc’dduzz (pasta a tocchetti condita con il vin cotto).

Una cucina ricchissima

Ovviamente, Matera è “terra e mare” e anche la sua gastronomia (così come per li vino) differisce in base alla localizzazione: nell'area delle Murge sarà più legata alla pastorizia e all'agricoltura; nell'area del Metapontino il protagonista sarà il pescato delle magnifiche coste ioniche. E' proprio la cucina di mare che potrà allietare i vostri tour enogastronomici nelle tappe più vicine alla costa. Via libera quindi alle alici alla scapece (fritte e marinate nell’aceto), al baccalà alla lucana (con i peperoni locali).

Il prodotto più importante, nonostante la sua “povertà”, resta, però, il celebre pane di Matera, pane gonfio, bruno ed all’interno giallo capace di conservarsi a lungo ancora oggi, proprio come avveniva un tempo per necessità, quando le famiglie della zona cuocevano le proprie grandi pagnotte nei forni comunali, segnandole con un marchio che ne attestava la proprietà.

Il mio invito è, quindi, quello di contemplare nel vostro prossimo viaggio verso i Sassi di Matera e le coste del Sud della Basilicata un tour per le cantine e i vigneti locali lasciando che siano proprio i produttori di vino dell'areale a guidarvi attraverso le tipicità della zona. Sono certo che il vostro viaggio enogastronomico nel materano vi stupirà con l'identità delle proprie produzioni d'eccellenza e con la personalità di chi le produce con garbo e rispetto.

Francesco Saverio Russodi Francesco Saverio Russo   
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