Cappuccino, è il world day. Vale oltre sei miliardi di euro: la sua origine a Vienna "colpa" di d'Aviano
Un mercato da oltre sei miliardi di euro l'anno solo in Italia e una delle bevande più amate del mondo. Due le storie sulla sua nascita
Dentro un mercato che solo in Italia muove ogni anno 6,6 miliardi di euro ed è re di bar e caffetterie, c'è il cappuccino. Una delle bevande calde irrinunciabili per gli italiani, uno su due dichiara di non rinunciarci e di considerarla una pausa-coccola quotidiana che rende più piacevoli le giornate, con i loro molti impegni e fatiche. Caffé e cappuccino sono fra le bevande più consumate al mondo e l'8 novembre si celebra il World Cappuccino Day. Invenzione italiana? Non del tutto. Vediamo in dettaglio.
Tutta "colpa" di Fra' d'Aviano
Sull'invenzione del cappuccino non esiste una spiegazione univoca. Ma la storia più accreditata a livello internazionale, e riportata nei libri di storia della cucina, vuole che questa fortunatissima miscela di caffé caldo e latte montato con il vapore sia nata in Austria nel 1683. Austria? Perché il nome italiano allora? La spiegazione sarebbe anche italiana, dato che è legata alla figura di frate Marco d'Aviano, inviato all'epoca da papa Innocenzo XI in Austria come diplomatico e mediatore. Il suo compito era convincere le potenze egemoni cristiane a lasciare da parte tensioni e mire in conflitto fra loro, così da fare lega nel combattere e respingere gli ottomani. In una pausa di questa sua missione, frà D'Aviano entrò in un locale a riposarsi e chiese del caffé. Quello che gli arrivò era troppo caldo e forte, così pensò di usare del latte caldo per renderlo più gradevole e cremoso. Il cappuccino avrebbe preso il nome dal rimando al frate e dalla veste che indossava, chiamata Kapunizer.
L'altra storia
Un'altra storia del cappuccino mette al centro della sua origine il soldato polacco Franciszek Jerzy Kulczyk. Il quale, sempre nel 1683, mentre combatteva gli ottomani, avrebbe preso come bottino di guerra moltissimi sacchi di caffé, usati poi col miele per aprire una delle prime caffetterie della capitale austriaca. Ma questa versione è controversa, perché deve fare i conti con una storia simile ma datata 1685 e con l'apertura della prima caffettreria che serviva cappuccini a Vienna da parte dell'imprenditore armeno Johannes Theodat. Agli inizi del 1700 il nonno del cappuccino arrivò a Trieste, e si ipotizza che in questa affascinante città di confine quel latte e caffé caldo e più denso di un comune caffellatte sia stato perfezionato fino alla consistenza, al gusto e alla cremosità che ne fa tuttora una star mondiale.
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