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Allarme spezie cancerogene indiane vendute in Ue. I marchi indagati e la situazione in Italia

Da una settimana l'allerta si diffonde Paese dopo Paese, alcuni bloccano totalmente le importazioni. Ecco quanto rischia il nostro Paese

di FoodCulture   
Spezie provenienti dall'India, un mercato mondiale da 4 miliardi di euro (Shutterstock)
Spezie provenienti dall'India, un mercato mondiale da 4 miliardi di euro (Shutterstock)

E' scattato una settimana fa l'allarme di sicurezza alimentare sulla contaminazione cancerogena di prodotti a base di spezie indiane vendute in tutta la zona Ue, nel Regno Unito e in numerosi altri Paesi. E giorno dopo giorno la situazione sembra aggravarsi. Il primo alert su questi prodotti era arrivato dal Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed), sistema di avviso europeo sui cibi a rischio, poi è stata la Food Safety and Standards Authority of India (Fssai) a confermare l'indagine in corso sulla presenza di sostanze tossiche in una serie di prodotti locali a diffusione mondiale. In particolare si teme che queste partite di spezie contengano ossido di etilene, un pesticida vietato e cancerogeno.

Foto Shutterstock

Sequestri e import interrotto, la prima risposta

I due marchi sotto indagine sono Mdh ed Everest. Di fronte all'allarme alimentare la risposta più decisa è arrivata dalla Gran Bretagna che ha ordinato controlli preventivi all'importazione e commercializzazione di queste spezie. Un danno enorme per l'India che ne è il primo produttore al mondo, si stima per un valore di 23 milioni di dollari nel solo Paese della Regina. Già quattro anni fa l'Efsa, autorita di sicurezza alimentare dell'Unione europea aveva trovato sostanze chimiche cancerogene in 527 prodotti alimentari indiani. Poi la cosa ha toccato anche gli Usa che hanno bloccato il 31% dei prodotti di Mdh a causa della salmonella. I prodotti sotto accusa sono in particolare: Madras Curry Powder, Sambhara Masala Powder e Curry Powder di Mdh e Fish Curry Masala di Everest. Hong Kong e Singapore ne hanno bloccato totalmente l'importazione, Nuova Zelanda e Australia stanno effettuando controlli urgenti, c'è in ballo un mercato mondiale da 4 miliardi di dollari (più o meno l'equivalente in euro). E l'Italia cosa rischia?

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La situazione nel nostro Paese

L'Italia produce una ricca varietà di spezie mediterranee che sono predilette nella cucina locale ma con il boom del cibo etnico e della cucina fusion l'uso di spezie del Subcontinente indiano è in decisa crescita. A rendere meno grave la situazione dalle nostre parti è il fatto che non importiamo nella grande distribuzione le spezie di Mdh ed Everest, ma il punto è che queste possono essere ordinate e acquistate online. Quindi l'allerta ci riguarda ed è bene tenerne conto. 

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