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Fave: i mille usi e poteri di un legume super nutriente. E quando fare massima attenzione

Da maggio in poi tornano protagoniste della cucina di primavera, sia fresche che cotte o in padella. Gli abbinamenti perfetti

Lucia Arlandini di Lucia Arlandini   
Fave e pecorino, una delle variabili più apprezzate (Shutterstock)
Fave e pecorino, una delle variabili più apprezzate (Shutterstock)

Le fave sono le protagoniste della cucina in primavera, un legume versatile e gustoso da cucinare in tanti modi diversi. Da aprile in poi possiamo trovare sui banchi del mercato le fave fresche, ma è possibile consumarle anche secche, previo ammollo in acqua.

Basta poco per nutrirsi bene

Si tratta di un alimento tipico della cucina povera: le fave contengono pochi grassi e calorie e sono molto nutrienti, in quanto ricche di vitamine, minerali e proteine. In cucina possono essere preparate in tanti modi diversi, per realizzare piatti semplici e saporiti che conquisteranno tutti. In Liguria è d’obbligo in questo periodo accompagnarle fresche al salame, pecorino ed a un buon bicchiere di pigato. In Meridione invece è comunissimo il macco di fave, una sorta di crema con cui di solito si accompagnano crostini o pesce. In alternativa potete cuocerle in padella, realizzando così uno squisito contorno per le vostre pietanze di carne o di pesce.

Foto Shutterstock

Quando fare massima attenzione

Purtroppo però non tutti possono mangiare le fave.

Il favismo infatti è una malattia genetica ereditaria (molto seria, porta un grave danno ai globuli rossi) che colpisce soprattutto in maniera più grave i maschi, e le fave, come si evince dal nome, sono tra le cause più scatenanti della sintomatologia ma ovviamente non sono gli unici alimenti che una persona soggetta a favismo dovrebbe evitare.

La malattia è stata descritta fin dall’antichità e sembra essere particolarmente comune nel Mediterraneo e in Africa. Ad oggi qui Italia colpisce soprattutto la Sicilia e la Sardegna; qui è addirittura registrata una percentuale del 25.8% nella provincia di Cagliari. Purtroppo, chi ha questa malattia dovrebbe anche evitare fagioli (soprattutto crudi), ceci, lenticchie, soia, ed alcuni farmaci.

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Quali sono i sintomi:

. febbre: in alcune persone si presenta febbre alta, talvolta con brividi e sudorazione eccessiva;
. dolori addominali e vomito;
. insufficienza renale acuta, nei casi più gravi

I sintomi del favismo si verificano solitamente entro poche ore dall’ingestione di fave o di altri alimenti o farmaci. Poiché la malattia è ereditaria, è possibile effettuare uno screening prenatale per determinare se il feto ha ereditato la mutazione genetica che causa il favismo. Se invece avete appurato che non avete questa allergia approfittate quindi di un bel giro al mercato per fare incetta delle gustosissime fave!

Lucia Arlandini di Lucia Arlandini   
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