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Salva il fegato, depura da intossicazioni, aiuta le api ed è delizioso: i poteri "speciali" del cardo

Considerato un parente umile del sedano e del carciofo, di origine antichissima e forse proveniente dall'Africa, ha proprietà straordinarie da scoprire

Lucia Arlandini di Lucia Arlandini   
Cardo: molto più di 'quei pezzettini di verdura amarognola sott'olio' (Foto Shutterstock)
Cardo: molto più di "quei pezzettini di verdura amarognola sott'olio" (Foto Shutterstock)

Il cardo è una pianta erbacea perenne la cui altezza può raggiungere i due metri. Originario delle zone mediterranee, fece la sua comparsa, forse la prima volta in Etiopia; è coltivato anche in zone secche e aride ma il gelo è fondamentale: dopo una gelata questo ortaggio diventa migliore e tenero.

Parente stretto di sedano e carciofo

È quindi una verdura tipicamente invernale, simile al sedano e appartenente alla famiglia dei carciofi: infatti i bulbi dei fiori se svuotati della barbetta si possono mangiare. Grazie alla sua composizione il cardo si rileva un vegetale ricco di notevoli proprietà terapeutiche: composto da acqua (circa il 94%) e fibre presenta una buona concentrazione di Sali minerali e vitamine. Essendo molto ricco di fibre funge da lassativo e inoltre è adatto come ingrediente ipocalorico: 100 gr circa 17 calorie.

I suoi poteri "speciali"

Già nell’antichità era conosciuto per le sue virtù depurative e protettive del fegato, infatti è particolarmente adatto dopo intossicazioni di farmaci o alcool. Il cardo si pulisce tagliando a pezzi il gambo ed eliminando i filamenti, poi per evitare che annerisca subito si mette in acqua acidulata; si può mangiare sia crudo, perfetto accompagnamento della bagna cauda, lesso o fritto, ingrediente importante del fritto misto alla piemontese.

La sua variante "deluxe"

Pregiato e rinomato il cardo gobbo di Nizza, la cui denominazione deriva dal procedimento di coltivazione a cui è sottoposto. I cardi vengono piantati a maggio, poi la pianta quando cresce viene legata e piegata su un lato, infine coperta sotto terra da due a 4 settimane. In assenza di luce diventa bianco e, per il naturale tentativo di fuoriuscita, assume questo aspetto “gobbo”.

Ora due curiosità

Sapevate che i semi tritati a mortaio sono un ottimo cicatrizzante sulle ferite ma anche utilizzati per produrre biodiesel? È una ottima pianta ornamentale tutto l’anno, poiché perenne, cresce e fiorisce in maniera straordinaria e attira moltissimo le api, aiutando l’ecosistema.

La cosa più curiosa è che il simbolo della Scozia. Narra la leggenda che un gruppo di Vichinghi stesse per sorprendere nel sonno i guerrieri scozzesi, ma uno degli invasori mise il piede su un cardo selvatico; le sue urla servirono d’allarme e così fu evitata l’occupazione della Scozia.

E voi siete abituati a mangiare questo ortaggio dalla storia millenaria e dalle mille virtù? E' arrivato il momento di scoprirlo. O di riscoprirlo. 

Lucia Arlandini di Lucia Arlandini   
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