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E' il caffé più pregiato e costoso del mondo, ma le sue origini fanno orrore

Arriva a costare 900 euro al chilo ed è uno dei più ambiti e preziosi, con un gusto unico. Ma il modo in cui lo si ottiene da molto da pensare. Ecco perché

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   
Kopi Luwak e lo Zibetto che lo produce (Foto Shutterstock e  http://paradoxusik.livejournal.com con licenza CC)
Kopi Luwak e lo Zibetto che lo produce (Foto Shutterstock e http://paradoxusik.livejournal.com con licenza CC)

Non tutti i caffé sono uguali e questo lo sa bene chi predilige certe qualità con le loro caratteristiche di corpo, aroma e retrogusto. Mentre la qualità Arabica continua ad essere la più apprezzata (ma prepariamoci a bere sempre più spesso la Robusta, vedi qui l'approfondimento) c'è un tipo di caffé che per molti è inarrivabile. Non solo per il suo pregio e la rarità, ma anche per il gusto delizioso e il prezzo folle. E' il Kopi Luwak. Berne una tazza è come comprare un gioiello di finissima lavorazione e qualità, come indossare un abito di alta sartoria del quale esiste solo un modello. Ma c'è un problema: le sue origini. Una volta che le si conosce, la storia lascia un misto di orrore e di disgusto. Vediamo perché.

Kopi Luwak in grani e in tazza (Foto Shutterstock)

Un caffé diverso da tutti gli altri

Perché il nome Kopi Luwak? Il primo termine significa caffé il lingua indonesiana, il secondo sta per Zibetto, anche detto Civetta africana, un animaletto molto diffuso in tutta l'Africa centromeridionale e che si trova anche in alcune zone del Sudest Asiatico. Nonostante il nome non abbia niente a che vedere con il rapace notturno Civetta, somiglia più a una sorta di orsetto (ad alcuni potrebbe ricordare in parte l'orsetto lavatore). E' un cacciatore notturno carnivoro, ghiotto di questa particolare qualità di bacche di caffé indonesiano. Anche chiamato "caffé defecato".

Come si ottiene un prodotto unico, e sinistro

Il Kopi Luwak, che sul mercato ha prezzi che vanno dai 150 ai 500 fino ai 900 euro al chilo (siamo quindi sui 15 euro la tazzina) ed è considerato una delle delizie elitarie del mondo, si ottiene dalle feci dello Zibetto africano (o Zibetto delle palme). L'animale mangia le bacche vegetali, le digerisce, le defeca (usiamo un termine elegante) e l'unione fra gli umori digestivi del piccolo viverride e il gusto del caffé produce questa fusione pregiatissima una volta che il prodotto viene ripulito e trattato a dovere. Quindi chi beve con gusto e dopo aver sborsato cifre da ricchi il Kopi Luwak, può ben dire "ho proprio gustato una ca....ta di caffé" e nessuno si offenderebbe. Questo particolare può dare il voltastomaco, ma il vero motivo per cui bisognerebbe pensarci più di due volte prima di comprare e consumare il Kopi Luwak è un altro.

Kopi Luwak e altre qualità di chicchi di caffé a confronto (Foto Shutterstock)

L'orribile trattamento degli animali

Per ottenere la giusta quantità di caffé richiesta dal mercato (e da clienti che non hanno certo problemi a spendere tanto) si rinchiudono gli Zibetti in gabbie e si modifica con la forza la loro alimentazione. L'animale è carnivoro ma ama diversi tipi di frutta. Lo si forza a ingerire solo bacche del Kopi a tutte le ore, laddove la Civetta delle palme mangia naturalmente solo di notte. Non è tutto: esistono diverse qualità di caffé che si avvicinano molto al gusto del Kopi Luwak e che vengono spacciate come tale, falsi strapagati. La scoperta di questo caffé preziosissimo e controverso è degli olandesi, che nell'Ottocento colonizzarono l'Indonesia. 

Alluminio nel caffé che beviamo, provoca l'Alzheimer. Cosa c'è di vero: approfondimento

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