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Mr. Crum e l'invenzione "casuale" delle chips. Perché siamo tutti pazzi per le patatine fritte

Dalle Saratoga Fried Potatoes al mercato mondiale, storia di un' autentico mito alimentare che piace a tutte le latitudini. Fra aneddoti e leggenda

Antonio Maria Guerra di Antonio Maria Guerra   
Mister Crum e la zia Kate, gli inventori delle patatine fritte come le conosciamo oggi (Creative Commons)
Mister Crum e la zia Kate, gli inventori delle patatine fritte come le conosciamo oggi (Creative Commons)

Capita che alcune tipologie di cibo siano talmente semplici e comuni da venire, in un certo senso, ‘sottovalutate’: girovagando in un qualsiasi supermercato, le possiamo trovare in confezioni ordinatamente disposte sugli scaffali. Di tanto in tanto, quasi distrattamente, ne mettiamo una nel carrello senza riflettere che, non di rado, quel pacchetto quasi anonimo può nascondere una storia affascinante e tante inaspettate curiosità. E’ questo il caso, ad esempio, delle patate fritte croccanti, in Italia comunemente chiamate ‘patatine’.

Cornelius Vanderbilt in una foto su licenza Creative Commons

Le ‘patatine’ tra storia e leggenda.

Sebbene alcuni documenti suggeriscano che i primi a friggere patate tagliate a spicchi potrebbero essere stati i belgi o, in alternativa, i francesi a partire dalla fine del ‘700, non si può escludere che la nascita di questa preparazione sia antecedente. Poche sono le certezze in merito, così come poco si sa in merito alla genesi di quelle croccanti: anche in questo caso storia e leggenda si fondono l’un l’altra. L’ipotesi più diffusa e forse più attendibile, individua la loro patria negli Stati Uniti, a Saratoga Springs (nello stato di New York). Una città a vocazione turistica dove nel 1854 (o giù di lì) un cuoco di colore, Mr. George Crum, le avrebbe inventate quasi per caso durante il suo servizio presso la Moon’s Lake House’, locale con vista sul lago in cui la gente più abbiente amava rilassarsi e organizzare feste animate. Si dice che un giorno un cliente particolarmente esigente continuasse a lamentarsi che le patate servitegli fossero eccessivamente spesse: ciò avrebbe indispettito Crum tanto da spingerlo a tagliarle così sottili che, una volta fritte, divennero inaspettatamente croccanti. Un’altra versione di questa storia ha come protagonista sua sorella Katie (‘Aunt Katie’): anche lei le avrebbe scoperte per puro caso, facendo cadere accidentalmente una fetta di patata particolarmente fine in una padella.

Una specialità di gran moda

La scarsa attendibilità di questi racconti potrebbe essere convalidata dal fatto che nessun Crum si sia mai preso la briga di depositare il brevetto del principe degli snack: una prelibatezza che gli avrebbe portato sicuramente fama e denaro. Una mancanza quantomeno sospetta, a meno che si voglia accettare l’idea di un improbabile moto filantropico. Fatto sta che il successo della specialità fu pressochè immediato: le ‘Saratoga fried potatoes’, anche conosciute come ‘Saratoga chips’, divennero un vero e proprio fenomeno di costume, esaltato in numerose riviste di ‘gossip’ dell’epoca, secondo le quali il massimo del ‘glamour’ era gustare un cono di patatine mentre si era a passeggio per le strade della cittadina.

Il Crum’s

Un successo che portò all’apertura del ‘Crum’s’ di Storey Hill, locale frequentato da una clientela molto varia che annoverava alcune tra le maggiori personalità del tempo, come i famosi uomini d’affari Cornelius Vanderbilt e Jason ‘Jay’ Gould. Questi grandi magnati, arricchitisi a dismisura grazie a fortunati investimenti nelle ferrovie ed abituati al meglio del meglio, nel ristorante trovavano un’atmosfera accogliente ed informale: al loro arrivo, sui tavoli non poteva mancare un cestino ricolmo delle patatine cucinate dal proprietario, Mr. George Crum.

Paesaggio di Saratoga Lake, dove tutto sarebbe cominciato, in un disegno del 1867 (su licenza Creative Commons)

I pacchetti di patatine invadono il mondo

Quasi inutile dire che ben presto lo snack superò i confini di Saratoga e dello stesso stato di New York, diffondendosi progressivamente in tutto il paese. Una diffusione capillare, notevolmente facilitata dallo spirito imprenditoriale di Laura Scudder: un’ex infermiera che iniziò a utilizzare pacchetti di carta oleata per garantire la conservazione delle patatine e che nel 1926 fondò una vera e propria azienda per la produzione di questi involucri. Pochi anni dopo un certo Herman Lay, in seguito alla crisi economica legata al crollo di Wall Street del ‘29, fu costretto a reinventarsi come agente di commercio, vendendo le ‘chips’ in giro per il paese. Attività che svolse con indiscutibile perizia, tanto che nel 1932 fondò un’azienda tutta sua, la H.W. Lay Lingo & Company. Nel 1944 la ‘Lay's Lay Lingo Company’ era diventata una delle prime fabbriche di snack statunitensi. Ancora oggi colorate confezioni di patatine Lay’s (nel frattempo acquisita dalla multinazionale PepsiCo) fanno bella mostra di sè … ordinatamente disposte sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo.

Di tutti i tipi, per tutti i gusti: le chips (Foto A. M. G.)
Antonio Maria Guerra di Antonio Maria Guerra   
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