Trinità aveva ragione: c'è un potere speciale nei fagioli. Ma attenti a non esagerare
Dalle Ande, migliaia di anni prima di Cristo, fino ai viaggi di Colombo e all'immaginario spaghetti western. Con fagioli e fagiolini è solo questione di quantità

Dall'immaginario western, ben sintetizzato nella mitica e divertentissima scena di Lo chiamavano Trinità fino alla prima scoperta nelle coltivazioni andine dove si trovavano già migliaia di anni prima della nascita di Cristo. Poi i fagiolini arrivarono in Europa con il secondo viaggio di Cristoforo Colombo. Per moltissimo tempo vennero mangiati essiccati e non freschi, grazie anche alla loro ottima capacità di conservazione.
Ritratto di un cibo "turbo"
I fagioli, di vario tipo e dimensione, sono legumi a tutti gli effetti ma in particolare i fagiolini si possono mangiare con tutto il loro baccello e hanno un contenuto calorico più basso. I fagiolini hanno proprietà nutrizionali molto preziose per l’organismo; l’acqua contenuta ha una azione diuretica e depurativa. Sono anche utili al sistema cardiovascoalre, prevengono l’invechiamento cellulare e avendo una buon contenuto di fibre abbassano la percentuale di colesterolo cattivo e ancora, sono di sostegno per chi soffre di stitichezza, emorroidi e ulcera. Ma non bisogna esagerare.

Come usarli e quando stare attenti
Attenzione però a chi soffre di calcoli renali poiché la presenza di acido ossalico al loro interno ne favorisce la formazione. Fagioli e fagiolini si conservano in frigo per almeno tre giorni ed è possibile anche congelarli, basta farli sbollentare per due minuti circa prima di ritirarli. I fagiolini sono molto usati in cucina e per la loro versatilità possono arricchire secondi piatti o primi come la nota pasta con patate e fagiolini al pesto ligure o ancora diventare un contorno sfizioso e completo.
Video
La divertentissima scena di "Trinità" e i fagioli
I preliminari della preparazione contano
Solitamente si eliminano entrambe le estremità dei fagiolini, aiutati dall’asportazione del filamento che si trova all’interno del baccello e poi perché le estremità sono le più coriacee. Se li si cucina molto freschi, le parti più dure possono essere rimosse anche dopo la cottura.
Pronti quindi ad approfittare della stagione e a fare il pieno di bontà e benessere.