Tutte le variazioni del caffé e perché al bar servono sempre più spesso quello "finto"
Freddo, ghiacciato, caldo, ristretto, corretto, "surrogato". Il rito quotidiano più amati si arricchisce di sfumature. Inclusi i sostituti

E' la bevanda stimolante per eccellenza anche nel nostro Paese, non a caso il suo nome arabo è qahwah e significa esattamente quello. Nel tempo sono arrivati gli smart drink con taurina, caffeina (rieccola), ginseng, gink biloba e altri blandi eccitanti. Ma il caffé resta di gran lunga in rito quotidiano preferito dalla gran parte della popolazione e non solo in Italia. La qualità più ricercata è l'Arabica, ma per come stanno cambiando le cose in termini di disponibilità, coltivazione e capricci del clima surriscaldato, dobbiamo prepararci a bere sempre più Robusta (qui il nostro approfondimento). Quella del caffé è la pausa più felicemente moltiplicata di una giornata scandita dai ritmi del lavoro, della famiglia, dei figli. Lo si beve volentieri perché basta poco tempo per consumarlo e perché ha un potere anestetizzante dell'appetito, infatti la parola da cui si origina il nome, qahwah, ha la sillaba qah che significa senza fame.

I dati del mercato
Nei due anni pandemici il consumo di caffé non ha risentito del lockdown, questo a conferma che questa bevanda scura e aromatica è considerata un genere di conforto. Le vendite sono aumentate del 10,3%, per un totale di un miliardo e 526 milioni di euro, contro il miliardo e 384 milioni del 2019. Il prezzo del caffè al kg, nel frattempo (confronto tra il 2020 e il 2019), è aumentato del 7%. E continuerà a salire per effetto della speculazione esplosa dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Se si guarda ai segmenti di settore, il maggiore incremento delle vendite riguarda le capsule (+26,8% nelle vendite a valore in Italia rispetto al 2019) e le cialde (+18,2%), ma cresce anche il caffè solubile (+3,6%) e il macinato (+3,4%), mentre calano del 5% in valore le vendite di caffè in grani.

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Variazioni sul tema
L'arte della preparazione del caffé ha ormai moltissime varianti, che rispondono ai gusti personali ma anche a controindicazioni in fatto di salute. Questo ha portato all'avanzata sul mercato dei cosiddetti "finti caffé", vedremo poi di cosa si tratta. A proposito di tipologie di preparazione: influiscono sul livello di aroma e di caffeina presente nella tazzina o in vetro. In sintesi, corto e ristretto ha un sapore deciso e contiene poca caffeina, se lo si prepara normale (quello che all'estero chiamano expresso) o lungo, questa aumenta. Ed eccoci al vero boom degli ultimi anni, quello che ha visto il caffé americano passare dalla percezione di brodaglia riscaldata a piacevole variante della nostra tazzina solita (leggi qui l'approfondimento). Un'autentica delizia è il whipped coffee che è già stato salutato fra le nuove tendenze di successo nei consumi degli italiani nell'anno in corso (qui l'approfondimento). Il caffé corretto con alcolici di vario tipo (anice, grappa, rum, punch) è una vecchia consuetudine che si tramanda fra le generazioni. Se ci si aggiunge il whiskey ecco l'Irish Coffee, col rum diventa Giamaicano, caldo nella Grolla è uno degli energizzanti più apprezzati sulla neve, al contrario il caffé freddo può essere preparato perfino con grani di ghiaccio. Con cacao sul fondo del bicchierino e la schiuma in cima diventa Marocchino, quindi largo ai vari modi di macchiarlo, caldo o freddo, con latte o panna, oppure schiumarlo. Varianti meno popolari ma apprezzate sono quelle che richiedono l'infusione o il decotto, come nel caso del caffé turco, di quello verde e del cosiddetto café de olla messicano, per cui serve un'apposito recipiente di terracotta.

Quando si parla di "caffé finto"
La caffeina ha un'azione di "sveglia" e di potenziamento sia del sistema nervoso che del tono muscolare, è vasodilatatore e tende ad accelerare il ritmo cardiaco. Stimola la mobilitazione e ossidazione del tessuto corporeo grasso, ecco perché viene usato in cosmetica in dimagranti e rassodanti. Ma è nemico di chi soffre di gastrite, reflusso esofageo, insufficienza renale, problemi al fegato, colon irritabile, morbo di Crohn, emorroidi, ipertensione, cardiopatologie, ipertiroidismo, glaucoma. Controindicato per i bambini e le donne incinte. Che si fa in questi casi? Si bevono i "finti caffé" o sostituti più digeribili e con meno controindicazioni. Il punto allora è ricreare il rito della tazzina calda, o dell'infuso o ancora dell'estrazione poi servita in vetro i tazza, ma con altra bevanda. Ed ecco la ragione del successo crescente del caffé al ginseng, e della riscoperta di quello d'orzo. Più facili da metabolizzare e, soprattutto nel caso dell'orzo, capace di contrastare l'indice glicemico e i valori di colesterolo "cattivo" nel sangue. "Finto caffé" quindi, ma sostituti di buona qualità e con un gusto differente. A meno che non si voglia gustare il caffé più ricercato e costoso del mondo, sapendo che si stanno bevendo delle feci (vedi l'approfondimento).
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