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Te lo do io il bollito: il segreto dei sette tagli e sette contorni che rende questo piatto speciale

Una portata tipicamente invernale, ma non basta certo far bollire la carne. Tutte le regole da rispettare, dalla preparazione agli abbinamenti

Lucia Arlandini di Lucia Arlandini   
Abbinamento di tagli di carne, salse e condimenti sapienti. Questo è il bollito (Foto Shutterstock)
Abbinamento di tagli di carne, salse e condimenti sapienti. Questo è il bollito (Foto Shutterstock)

Oggi parliamo di un piatto tipico della cucina del Nord Italia: il bollito misto che trova la sua massima espressione in Piemonte. Era tra i piatti preferiti di personaggi storici come Camillo Benso, conte di Cavour o il re Vittorio Emanuele II, ma alla base vi è una storia molto più antica, fatta di rituali, tradizioni e preparazioni lente e pazienti.

I sette tagli: il segreto della perfezione

Vediamo innanzitutto di che cosa si tratta: è un secondo piatto a base di vari tagli di carne bolliti, serviti caldi accompagnati necessariamente da verdure bollite e salsine miste secondo un disciplinare ben preciso. Per la buona riuscita quindi del bollito misto è fondamentale la scelta della carne che deve essere di bue adulto, ben frollato e non troppo magro con venature di grasso bianco e morbido. Secondo l’accademia italiana della cucina è doveroso seguire la regola dei sette tagli, dei sette ammennicoli, dei sette contorni e delle sette salse.

Come prepararlo alla perfezione

La carne, ben frollata, va cotta tutta insieme, immergendola in acqua bollente, poco salata e con dentro il mazzo dei profumi e tirata su solo alla fine. Non solo si è molto ferrei nella presentazione dei tagli di carne, delle verdure e delle salsine ma anche nel bon ton per servire questo piatto; sul tavolo devono essere presente pane e grissini, ciotole di sale grosso da cospargere sulla carne all’occorrenza, burro da mettere sulle verdure e olio per allungare le salse.

Prima il bollito poi il dolce

Il bollito va presentato tutto insieme e seguito semplicemente dal dolce, di solito lo zabaglione caldo. Il commensale non deve mischiare le salsine ma mordere il pane a piccoli pezzi, non avere fretta e soprattutto bisogna degustare insieme dell’ottimo vino.

Questo piatto è sicuramente legato alla storia della regione ma anche ad eventi che richiamano il nostro passato; uno degli eventi gourmet più particolare legato a questa tradizione culinaria è la festa del bue grasso a Carrù. Una manifestazione storica che si fregia di un editto reale emesso dal duca di Savoia vittorio Amedeo I nel 1635 e che si tiene il terzo giovedì antecedente in Natale.

Bovini sul "red carpet"

Una vera e propria sfilata a cui sono ammessi esclusivamente bovini da macello da razza piemontese con una giuria esterna che valuta i capi e che alla fine li premia con nastri, coppe e coccarde.

Ora non vi resta che cercare un ottimo posto dove degustare il bollito misto pensando alla storia che si cela dietro a questo fantastico piatto.

Lucia Arlandini di Lucia Arlandini   
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