Impasti, pesticidi, micotossine: cosa c'è dentro il pan carré e bauletto. I test su 14 prodotti, e i risultati
Sono tra i prodotti alimentari di maggiore successo, valgono oltre 1 miliardo di euro l'anno solo in Italia. Ma sono sani? Qui le analisi, marchio per marchio
E' tardi, non ho fatto in tempo a comprare il pane, sono di fretta. Ma sì, passo un attimo al supermercato e prendo il pan bauletto, o in cassetta, o da sandwich, e me la cavo con un bel toast o usandolo proprio a tavola come sostituto del pane fatto al forno o che trovo negli scaffali della grande distribuzione. Quanti, quante di noi usano questa strategia? Moltissimi, e c'è chi ama proprio il pane in busta, già tagliato a fette, con cereali o senza. Con sapore gradevole e spesso un gusto e un look rustico che non guastano. Ma cosa c'è nell'impasto di quel pane, che insaporitori si usano, di che qualità sono gli ingedienti? E la sicurezza alimentare. Arrivano i test che fanno chiarezza su questi aspetti.
Quattordici marchi, ecco i risultati
Il mercato del pane "in cassetta" (quello già pronto a fette, in busta, in tutte le sue varianti) vale 1,2 miliardi di euro l'anno in Italia e ha come clienti abituali 24 milioni di famiglie. Un prodotto alimentare molto richiesto e di grande successo. Ma cosa mangiamo, cosa c'è in quell'impasto? A fare chiarezza ecco i nuovi test del team del Salvagente, il sito/rivista leader nelle indagini di laboratorio, contro le truffe ai danni dei consumatori. Che ha messo sotto la lente d'ingrandimento 14 prodotti di marchi diversi. Con quali risultati? Intanto andiamo all'impasto di questo pane, che di solito è di farina di cereali vari, a seconda del tipo, con acqua, sale, lievito e oli d'oliva e di girasole e in alcuni casi con burro o strutto. Al momento del confezionamento finale, all'interno della busta o sul pane finito viene spruzzato dell'alcol. Questo evapora rapidamente ma funziona come presidio anti funghi o muffe.
Pesticidi, glifosato e ingredienti "al limite". I marchi migliori e i peggiori
Nei test svolti dal Salvagente, risulta la presenza di residui di glifosato in 5 campioni sui 14 analizzati. E di altri pesticidi come il tebuconazole rilevati in quasi tutti i campioni. Come pure la più preoccupante presenza di resti di Ocratossina A, con possibili effetti tossici e di innesco tumorale a reni e fegato. Fra i migliori prodotti, stando ai test, c'è il pane della linea Bio di Coop, uno dei più "puliti" quanto ai residui. Fra gli ingredienti c'è l’olio extravergine d’oliva in 6 prodotti su 14 in una percentuale che varia dall’1,5% (pan bauletto Certosa) al 3% (nelle versioni bianco e integrale Esselunga). Il solo integrale di Carrefour ha l'olio d’oliva, ottenuto dunque da una miscela di oli, in parte raffinati, tra cui anche quello lampante. Da segnalare che nel pan carré San Carlo si trova lo strutto, ricco di grassi saturi che non fanno bene a cuore e colesterolo. La maggior parte dei 14 prodotti sotto esame contiene il destrosio, che ha maggiori qualità conservanti e conferisce al pan bauletto e in cassetta il tipico retrogusto dolciastro. Unici a non utilizzarlo, i pani in busta Esselunga e Mulino bianco, bianchi che integrali. L'erbicida glifosato, il più diffuso e discusso del mondo, è stato trovato in tracce da 0,01 a 0,03 µg/kg, in 5 campioni. Ed eccoci a un sunto finale, marchio per marchio: quanto alla presenza di micotossine, il limite di legge per il pan carré è di 3 µg/kg e la quantità rilevata nei nostri campioni va da 0,21, il valore più basso riscontrato nel pane integrale Conad, a 1,30 µg/kg, livello massimo trovato nel pan bauletto Certosa, venduto da Lidl. Poco distante il pane integrale Esselunga in cui la quantità è stata 1,24 µg/kg. Su questo fronte la preoccupazione sale dato che questi prodotti vengono usati spesso anche per l'alimentazione dei bambini. Fra i prodotti particolarmente adatti all'infanzia, perché hanno residui nettamente al di sotto dei limiti di legge, ci sono il pan carré San Carlo e il 28 di Coop Vivi Verde Bio. I test completi in dettaglio si trovano qui.












