Dossier polenta: contro li freddo in arrivo origini, ricette e aneddoti gustosi su questo piatto
Il nome di questa ricetta invernale deriva da "puls" che già mangiavano Greci e Romani. Fra miti antichi e riti a tavola, è perfetta per l'autunno e l'inverno

Ammettete che quando cala il caldo e iniziano le giornate fresche non vedete l’ora di prepararvi una buona polenta! Un piatto povero dalle origini antichissime che, seppur era diffusa inizialmente nel Nord, ha conquistato ogni zona d’Italia.
Le origini
Tipicamente la polenta è a base di farina di mais che ne caratterizza il colore giallo mentre in passato era più scura, perché venivano aggiunte anche la farina di farro o segale; basti pensare a quella più famosa la taragna che è un mix di farina integrale di granturco e farina di grano saraceno a grana media.
I vostri avi vi racconteranno di quando si riunivano tutti intorno alla tavola con al centro un pezzo di legno molto grande rotondo dove veniva posta la polenta e tutti se la contendevano il più velocemente possibile. Per preparare questo piatto succulento la tradizione vorrebbe l’utilizzo del paiolo di rame che serve a diffondere in maniera omogenea il calore impendo così che si attacchi alle pareti.
Le farine e le citazioni
Come abbiamo detto precedentemente ci sono tante varietà di farina da utilizzare per questo piatto: (bianco, fioretto, bramata, di mais) ovviamente la scelta della tipologia di farina comporterà una consistenza, colore e sapore differente adatti ad vincenti abbinamenti. Il termine polenta deriva da puls, che era un piatto molto diffuso trai greci e i romani, preparato con acqua bollente e farine di cereali, sostituito in seguito dal pane. Questo piatto si ritrova anche raffigurato in quadri famosi, proverbi e poesie, come in una celebre di Ugo Foscolo, o citate nei libri come nel Dracula di Bram Stocker.
Ma adesso alcune curiosità
Lo sapete che la polenta contiene meno calorie di un piatto di pasta? Che vuol dire da 80 a 130 kcal per 100 g ed è anche indicata nelle diete perché dona un senso di sazietà immediato. A Londra vi è la Polentaria, un ristorante 100% gluten free che ha puntato tutto sulla polenta per pranzo o a cena ma anche nei dessert. E se sul dessert storcete il naso basti pensare che nella Guascogna francese uno dei dolci più tipici sono le fette di polenta, preparata cuocendole nel latte e nel rum, fritte e cosparsa di zucchero. A Corinaldo, piccolo paese in provincia di Ancona, si trova il cosiddetto pozzo della Polenta, fatto costruire intorno alla seconda metà del Quattrocento.
Il mito
Una leggenda narra che un contadino dopo aver percorso i 109 gradini con un sacco di farina di mais si fermò per riprendere le forze. Il sacco, appoggiato al bordo del pozzo si aprì e la farina cadde nell’acqua del pozzo. Il pover’uomo si calò per rimediare il disastro ma qualche pettegola lo vide e andò dicendo che non risaliva perché intento a mangiarsi tutta la polenta, e per un po’ di tempo qualcuno buttò anche delle salsicce.
Ora non avete più scuse: preparatevi un bel piatto di polenta ma curate sempre in modo attento la cottura poiché se ingerita cruda, può creare molti problemi di gonfiore e di digestione.
