"Birra Ichnusa contaminata? Dati inattendibili e falsi": la risposta al documentario Chemical Bros
L'azienda smentisce seccamente, e dati alla mano, la tesi del documentario di Mazzotta sull'inquinamento Fluorsid che avrebbe interessato anche la birra

Massimiliano Mazzotta è un documentarista che ama i temi forti legati all'inquinamento ambientale e non si tira indietro di fronte a controparti che farebbero tremare le vene a i polsi. Con o suoi precedenti lavori Oil e Oil 2 è andato allo scontro diretto con la Saras. Il nuovo lavoro intitolato Chemical Bros si concentra sull'inquinamento di terreni e acque per cui sono finiti sotto inchiesta e in carcere i vertici dell'azienda Fluorsid che poi hanno patteggiato accettando di pagare 22 milioni di euro di bonifica dei terreni sardi contaminati (come ha documentato il quotidiano locale Sardiniapost). Nel documentario si parla anche di come la produzione di Birra Ichnusa, il cui stabilimento si trova vicino a quello del colosso Fluorsid nel territorio di Assemini, risulterebbe a rischio per via di contaminazione da fluoruri. Il noto marchio di birra ha replicato in dettaglio su questo punto parlando apertamente di "informazioni false" ma andiamo con ordine.
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Acqua inquinata e birra contaminata? Guardiamo i dati
La vicenda ha immediatamente avuto rilevanza nazionale ed è stata ripresa da più mezzi di informazione, perdendo per strada dettagli importanti che riportiamo qui. Nel documentario Chemical Bros il regista Mazzotta ha chiesto la consulenza di Medicina Democratica, dalle analisi effettuate anche su sei campioni di birra sembrano emergere in cinque casi valori di fluoruri superiori a quelli consentiti per legge (1,5 mg/l contro i 3,5 e fino ai 27,7 mg/l). La questione è stata ripresa e approfondita anche da Indip, altro quotidiano sardo (qui l'inchiesta) che scende in dettaglio ma specifica attraverso il giornalisa Piero Loi che le analisi "hanno lo scopo di cercare i fluoruri nell’acqua, ma non nella birra. Può un metodo di analisi specifico per l'acqua valere anche per la birra? Qui arriva la replica dettagliata di Ichnusa: "Le informazioni diffuse sulla birra Ichnusa sono false e basate su dati non scientificamente attendibili. Per supportare una tesi, sono state realizzate analisi su pochi campioni di birra, con risultati discrepanti tra loro e con un metodo di scarsa affidabilità. Infatti, le prove sono state eseguite sul prodotto finito utilizzando però una metodologia certificata e attendibile solo se applicata all’analisi dell’acqua. Rispetto all’acqua, la birra contiene anche altri componenti che interferiscono con le rilevazioni di fluoruro e portano a sovrastimarne le quantità. Secondo Neotron, tra i più importati laboratori per analisi chimiche, fisiche e microbiologiche al mondo, 'Analizzare campioni di birra utilizzando questi metodi sviluppati per analisi di acque, potrebbe portare a risultati non affidabili'. Per questo, non esistono analisi certificate per la ricerca di fluoruri nella birra e la legge prevede limiti di sicurezza sull’acqua".
Ichnusa: "Controlli severi e valori nella norma"
Perché la paura della contaminazione da fluoro? Perché la fluorite che ne scaturisce può attaccare, indebolire e rovinare i denti e le ossa umani. E perché la vicenda della Fluorsid, cominciata nel 2017 e terminata con un patteggiamento milionario e l'impegno del colosso a bonificare il territorio ha avuto larga eco. Non solo in Sardegna. C'è poi il fatto che nella zona di Macchiareddu, il centro di produzione Fluorsid è molto vicino a quello dell'Ichnusa (proprietà del gruppo Heineken). Di fronte alle accuse lanciate dal documentario di Mazzotta, il direttore dello stabilimento in cui si produce l'Ichnusa, Matteo Borrocci, ha detto: "Le analisi che conduciamo regolarmente nel birrificio e quelle realizzate da soggetti terzi non rilevano quantitativi di contaminanti pericolosi per la salute". L'azienda ha poi ulteriormente chiarito: "Le tracce (termine già di per sé eloquente) di fluoruri rilevate sono sempre state minime: in media 8 volte inferiori ai limiti di sicurezza per le acque identificati dalla normativa di riferimento (decreto legislativo governo 2 febbraio 2001, n. 31) e 5 volte inferiori ai valori medi di fluoro nelle acque italiane stimati dall’Istituto superiore di sanità".
Cinque pozzi e l'osmosi per la depurazione
Ancora dallo stabilimento di Macchiareddu, Ichnusa spiega che l'acqua utilizzata nella produzione della birra è prelevata da cinque pozzi all’interno del sito produttivo e collegati a una falda artesiana di profondità. Il tutto reso più sicuro da un impianto a osmosi inversa che la purifica ulteriormente, eliminando ogni residuo del composto.