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Spumanti, champagne e altre bollicine di Natale e Capodanno: dal Nord al Sud fino alla Francia, quelle imperdibili

Le feste di fine anno si avvicinano ed ecco una nostra selezione con il meglio da versare e gustare nel calice. I nostri assaggi e le recensioni

Vittorio Ferladi Vittorio Ferla   
La gioia di un brindisi in amicizia, e il saluto all'anno che se ne va (Shutterstock)
La gioia di un brindisi in amicizia, e il saluto all'anno che se ne va (Shutterstock)

Natale e Capodanno sono ormai alle porte. È arrivato il momento di scegliere lo spumante da condividere nelle feste con i parenti e gli amici. Ecco dunque una carrellata di spumanti per le feste di natale e di fine anno, scegliendo tra metodo classico e charmat, con qualche vino frizzante e rifermentato.

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Fra i "gioielli" nel calice

Partiamo dal Veneto con l’azienda Col Vetoraz. Valdobbiadene docg brut Coste di Levante, Valdobbiadene docg extra dry Coste di Ponente, Valdobbiadene docg millesimato dry Coste di Mezzodì sono tre referenze frutto di un’accurata selezione di uve operata dall’azienda, provenienti dalle cosiddette “coste”, ossia dai terreni collinari più o meno scoscesi, esposti rispettivamente a levante, ponente e mezzodì e che, proprio per la particolare situazione pedoclimatica si prestano perfettamente alla produzione di spumante brut, extra dry e dry di grande armonia. Ottenuti tutti da uve Glera 100%, questi vini interpretano la ricerca di equilibrio, armonia ed eleganza dell’azienda trevigiana.

Sempre in Veneto si trova Andreola, azienda che, in occasione dei suoi 40 anni di vita, propone il nuovissimo Aldaina Al Mas Rive Di Guia Valdobbiadene docg, un extra brut 100% Glera frutto di una vigna speciale di 6 ettari di una piccola valle che va dai 250 ai 350 metri di altitudine. Il nome Mas deriva dal toponimo della vigna che per l'altitudine e pendenza si può definire di viticoltura estrema. Il significato del nome, Maso sulla slavina, è dovuto al suolo fertile e profondo con presenza di vecchie marne calcaree.

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Passiamo a Bellenda, azienda vitivinicola di Conegliano Valdobbiadene, che si distingue per un lavoro di sperimentazione nella spumantizzazione della glera con metodo classico. Testimone di questo lavoro è LEI Rive di Carpesica, una versione antica del Prosecco Superiore docg dry che indaga nella tradizione delle bollicine ad alto residuo zuccherino, in passato espressione più autentica del vino simbolo delle colline Patrimonio dell'Umanità Unesco. LEI nasce da sole uve glera della zona di Carpesica che riposano per diciotto mesi sui lieviti. Completata la sboccatura, il vino affina sei mesi in bottiglia.

Trevigiano and beyond

Ci spostiamo a Treviso dove la cantina trevigiana Ca’ di Rajo propone un rosé extra dry Millesimato  ricavato da uno dei vitigni più rari al mondo: il Manzoni Rosa. Un autoctono oramai quasi introvabile che la cantina coltiva a Bellussera, ovvero il metodo di allevamento della vite basato su un sistema a raggi messo a punto, alla fine dell’800, dai fratelli Bellussi. Il Manzoni Rosa è un incrocio tra Traminer e Trebbiano – con acini rosa - nato grazie alle sperimentazioni del genetista Luigi Manzoni.

Gianni Tessari è un interprete originale e versatile di diverse espressioni del territorio veneto. Per la doc Lessini Durello ha scelto di produrre spumanti metodo classico da sole uve Durella: vigorose, fresche e vivaci, le bollicine di Giannitessari godono dei terreni vulcanici ricchi di sostanze minerali, del clima fresco e della decisa escursione termica. Il Lessini Durello riserva doc metodo classico extra brut 2017 è realizzato da uve Durella: pressatura delicata, fermentazioni in acciaio e rifermentazione in bottiglia, contatto con i lieviti per cinque anni.

Le bollicine del Garda

Ci spostiamo a Peschiera del Garda dove l’azienda Le Morette propone un metodo classico brut 36 mesi, frutto di una lunga ricerca volta a esprimere al meglio la potenzialità del territorio e prodotto solo nelle migliori annate. È un Blanc de Blanc ottenuto da una selezione di uve Turbiana e Chardonnay, presentato in millesimo. Le due uve sono vinificate separatamente e assemblate agli inizi di marzo dell'anno successivo per la presa di spuma. Dopo 36 mesi sui lieviti la sboccatura e l'aggiunta della liqueur d’expedition preparata principalmente con vino della stessa annata, affinato in botti di rovere.

L'altra eccellenza: Franciacorta

Grazie alla Franciacorta, la Lombardia è il punto di riferimento della spumantistica italiana. Celebriamo questo territorio con le bollicine di Barone Pizzini (il titolare Silvano Brescianini è anche il presidente del consorzio). Il Franciacorta Rosé di questa cantina, a base di Pinot Nero, è stato selezionato da Wine Enthusiast nella classifica mondiale “Top 100 Cellar Selection”: 38° posto generale e primo tra gli spumanti italiani. Dieci mesi di affinamento per metà in vasche inox e per metà in barrique, poi 30 mesi sui lieviti in bottiglia. L’Animante L.A., a base di Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco, fa 8 mesi di affinamento in vasche inox e poi sosta per 76 mesi sui lieviti. Il Satèn a base di Chardonnay trascorre 10 mesi in acciaio (50%) e in barrique (50%), poi 31 mesi sui lieviti. Infine, il Bagnadore - Chardonnay e Pinot Nero provenienti da un’unica vigna - affina per 8 mesi prevalentemente in barrique, quindi 72 mesi sui lieviti. Molto interessante l’offerta di Corte Aura, azienda nata nel 2009 dall’iniziativa di Federico Fossati e dal contributo tecnico di Pierangelo Bonomi. La cantina produce Franciacorta docg strutturati e complessi ma facili da bere. Da segnalare senz’altro il Satèn millesimato 2018 (Chardonnay 100%) con permanenza sui lieviti di 50 mesi che offre un grande equilibrio tra morbidezza e acidità e il Raramè 2012 riserva (60% Chardonnay e 40% Pinot Noir) con permanenza sui lieviti di ben 90 mesi che si propone come spumante cremoso e avvolgente di grande eleganza.

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Oltrepò Pavese, una continua scoperta

L’altra area lombarda vocata per le bollicine è l’Oltrepò Pavese. Qui troviamo La Genisia, realtà sociale - all’interno della più ampia realtà cooperativa di Torrevilla - che coinvolge venti vignaioli per un totale di 70 ettari vitati nel comune di Codevilla (Pavia) e dintorni, dedicata alla riscoperta del Pinot Nero. Il suo Oltrepò Pavese docg metodo classico extra brut è un Pinot Nero che affina 24 mesi sui lieviti e tra i quattro e i sei mesi in bottiglia. Da segnalare inoltre il Caseo 470 Pinot Nero metodo classico Blanc de noirs brut della famiglia Tommasi che sosta 36 mesi sui lieviti. I vigneti della Tenuta di Caseo sono posizionati a un’altitudine di 470 mt. sul livello del mare, nel comune di Colli Verdi nell’Oltrepò Pavese.

Ancora più a Nord 

Ci spostiamo in Trentino per segnalare Tananai Trento doc di Borgo dei Posseri, una bolla che nasce da uve 50% Chardonnay e 50% Pinot Nero in vigneti situati tra 520 e 720 metri di altitudine. I 32 mesi di permanenza a contatto con i lieviti donano allo spumante una struttura importante, piena intensa e persistente. Restiamo in Trentino per segnalare il nuovo Michei 823 Trento doc Riserva, metodo classico di alta montagna prodotta con uve 100% Pinot Nero (e 60 mesi di affinamento) dal vignaiolo altoatesino Martin Foradori Hofstätter nel Maso Michei, una tenuta di alta montagna, avvolta dalle piccole Dolomiti, nel Trentino meridionale, sopra alla cittadina di Ala, e situata tra i 790 e gli 850 metri sul livello del mare.

Dove finisce l'Italia

Dal Friuli Venezia Giulia segnaliamo due etichette. Il Sinefinis Rebolium è un vino di confine, frutto del Collio italiano e sloveno (Brda), terre divise ma legate dalla stessa vocazione vinicola, oggi ricongiunta dalla partnership tra Robert Prinčič (San Floriano del Collio, Italia) e Matiaž Četrtič (Kojsko, Slovenia). In questo progetto comune le uve di Ribolla Gialla sono spumantizzate con metodo classico e restano 18 mesi sui lieviti. Il Grigio di Eugenio Collavini è un vino spumante brut: storica cuveé aziendale, è forse il primo metodo Martinotti della storia enologica friulana. Uve Chardonnay (60%) e Pinot Grigio, sei mesi di affinamento sui lieviti e almeno tre di riposo in bottiglia.

Verso il Centro, a partire dall'Emilia

Proseguiamo con l’Emilia Romagna. Da Venturini Baldini selezioniamo un metodo classico Brut 30 mesi Emilia Igp Bianco Spumante a base di Pinot Nero 50%, Chardonnay 30%, Pinot Meunier 20%: vinificato in bianco, con premitura soffice e grappolo intero. Ma il re dell’Emilia è il Lambrusco. La Cantina Settecani propone Settimo Cielo, un Lambrusco Grasparossa di Castelvetro dop metodo classico millesimato brut. Tra i primi metodo classico da uve Lambrusco Grasparossa, Settimo Cielo ha origine a Puianello, a oltre 425 metri slm, dal vigneto più alto del comune di Castelvetro di Modena. Riposa sui lieviti per 24 mesi. Non da meno i prodotti di Medici Ermete. Cominciamo con il Phermento Lambrusco di Sorbara dop, un vino frizzante secco, rifermentato in bottiglia, con un bel colore corallo. Poi c’è il Concerto Reggiano Lambrusco Doc vino frizzante realizzato con la varietà Salamino, dal colore rosso rubino. Entrambi vanno bevuti giovanissimi. Per finire un Reggiano Lambrusco Doc Unique Metodo Classico Rosé Brut. Prodotto da Lambrusco Marani, riposa 30 mesi sui lieviti, è rosa con una spuma particolarmente fine e cremosa. Concludiamo con un’altra linea di rifermentati in bottiglia, quella di Barbaterre: il lambrusco ArsânPalê' d’Ôr, Sauvignon dell’Emilia, e Besméin Capolegh, rosato ottenuto da uva marzemina, ottenuti con metodi di vinificazione tradizionali. Vini con cui la biocantina di proprietà di Franco Garzotti e Maria Grazia Lugo, nelle terre di Matilde di Canossa, celebra anche nei nomi le proprie radici reggiane.

Dalle Marche alla Sicilia

Passando dalle Marche, una sosta alla cantina Sant’Isidoro che ha scelto di spumantizzare un vitigno ignoto ai più: la Ribona. La piccola parcella di vigneto esposta a nord-ovest garantisce alle uve un equilibrio ottimale per essere spumantizzate. Il metodo classico dosaggio zero Colli Maceratesi Doc Ribona Spumante (24 mesi in bottiglia con remuage manuale) valorizza l'effervervescente fragranza e le note floreali dell’uva Ribona.

Per finire la passeggiata lungo lo stivale, in rappresentanza di tutto il Sud, un salto in Sicilia, sull’Etna. Negli ultimi anni, nel quadro di un successo generale, le cantine sul vulcano hanno sempre più sviluppato il settore della spumantistica. Cominciamo con Caterina di Plachi di Tenute Mannino (100% Nerello Mascalese), un metodo classico brut strutturato e agrumato con 40 mesi sui lieviti ottenuto da vigneti che crescono sul versante Nord dell’Etna a 600 metri di altezza. Eccezionali progressi ha compiuto Tenute Nicosia, l’azienda di Trecastagni che propone, tra gli altri il Sosta Tre Santi Etna Rosato Brut Millesimato a dosaggio zero con 24 mesi di affinamento, prodotto con uve di Nerello provenienti dai terrazzamenti lavici del versante sudorientale del vulcano. Ben 5 anni di affinamento sui lieviti in bottiglia - un periodo di maturazione molto più ampio di quello previsto dal disciplinare della doc Etna - per il Sosta Tre Santi Sessantasei mesi, sempre a base di Nerello: grande complessità e personalità vulcanica. Infine, merita una citazione il brut da uve di Carricante (24 mesi di affinamento), dal sorso freschissimo e sferzante: esce ancora come Sicilia doc in attesa della modifica del disciplinare etneo.

Salto Oltralpe

Ma quando si parla di spumante non si può fare a meno di dare uno sguardo - meglio, un sorso - alla Francia. Ecco dunque alcuni suggerimenti finali per gli amanti delle bolle d’oltralpe. Cominciamo con Maison du Vigneron, nel cuore dei vigneti dello Jura, Château-Chalon, con un terreno argilloso-calcareo e marnoso, i suoi vitigni tipici e una vinificazione condotta nella più grande tradizione offre dei vini di grande qualità: tutti i vini Brut Dargent risultato gradevoli, morbidi, fruttati. In particolare, il Brut Dargent Blanc de Blancs Brut di Maison du Vigneron è uno spumante 100% Chardonnay con un affinamento di 9 mesi sui lieviti. Passiamo al Pure extra brut di Pol Roger: presentata nel 2008 per completare la linea, questa Cuvée a dosaggio zero è un vero e proprio esercizio di stile che esalta lo Champagne nella sua dimensione più pura e nuda. Sempre dalla Champagne arriva Hommage 1921 di Damien Hugot – distribuito in Italia da Ca‘ di Rajo Group - un extra brut dallo stile preciso e asciutto. Nasce da uve 20% Pinot Nero, 50% Chardonany, 30% Meunier provenienti da Monthelon e Chavot e affina sui propri lieviti per almeno 24 mesi. È un tributo al nonno di Damien Hugot, vigneron con sede a Epernay: gran parte dei vigneti occupa l’area denominata Côte des Blancs, la patria dello Chardonnay, una delle aree più rappresentative della regione dello Champagne. Ultima tappa in Borgogna dove proponiamo il Crémant de Bourgogne brut nature di Albert Sounit: 65% Pinot Nero e 35% Chardonnay. Il vino viene affinato per 14-20 mesi sui propri lieviti e imbottigliato senza dosaggio. La Maison Albert Sounit si trova nell'affascinante villaggio vinicolo di Rully, in Borgogna.

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