Le creazioni spettacolari del miglior birraio dell'anno. E le birre da non perdere in Italia
Una "blanche" con la menta piperita, una particolarissima Apa Siki. Luigi Recchiuti sbaraglia la concorrenza. Tutti i nomi premiati, e i marchi da gustare da Nord alle Isole
Iga. Ne abbiamo parlato diffusamente qui su FoodCulture, è una delle tipologie di birra in piena riscoperta in Italia e non a caso è stata uno dei motivi che hanno portato alla proclamazione di Luigi Recchiuti come birraio dell'anno. Recchiuti lavora da Opperbacco e fra le sue creazioni profondamente personali e per certi versi innovative c'è anche una blanche alla menta piperita. Recchiuti, maestro birraio a Notaresco, in provincia di Teramo, ha avuto la meglio su una serie di altre grandi "firme" della birra d'autore nel nostro Paese.
Gli altri piazzamenti
Luigi Recchiuti ha avuto a meglio su maestri birrai come Marco Valeriani, che nel birrificio Alder di Seregno in Brianza produce tra l'altro un'apprezzatissima Imbiss scura e secca e una particolarissima American Pale Siki. Sul podio ideale Giovanni Faenza del Ritual Lab di Formello (Roma) celebre per la birra Papanero affinata in botti di sciroppo d'acero . Chi conosce Recchiuti, vincitore per il 2022 del titolo di birraio italiano dell'anno, sa che la filosofia di Opperbacco è imparentare la produzione di birra di alto livello con tecniche enologiche, da cui nascono le due linee brassicole Nature e Abruxensis la cui fermentazione conta su materie prime agricole locali. I 100 membri della giuria hanno anche eletto i migliori birrai emergenti dell'anno. Sono Lorenzo Beghelli del birrificio Muttnik di Pavia, Eva Pagani e Nicola Lunardi del Busa dei Briganti di Padova e Luca Della Torre del birrificio Bondai di Sutrio, in Friuli.
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Le mille sfumature della birra: immagini
Le birre da non perdere secondo Slow Food
Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni sono i curatori dell'ultima edizione di Birre d'Italia, autorevole guida di Slow Food che è anche un tour completo dei produttori, delle materie prime e del rapporto fra impresa brassicola e territorio su e giù per l'Italia e le sue isole. Segnaliamo qui una selezione ristretta delle molto più ricche recensioni della guida. Partendo dal Piemonte e dalla Valle D'Aosta: Gignod (Ao) e Canediguerra (Alessandria). Per la Lombardia, Orso Verde di Busto Arsizio (Milano), per il Trentino Alto Adige BioNoc di Mezzano (Trento), per il Friuli Venezia Gulia The Lure di Gorizia. Spostandoci verso il Centro, Toscana, ecco l'eccellente Calibro 22 di Cavirglia, nell'Aretino, per l'Umbria c'è l'eccellente Birra Perugia di Torgiano (Pg), nelle Marche da non perdere fra le altre la birra di RentOn di Fano (PU). In Emilia Romagna ecco Mazapegul di Civitella di Romagna (Fc) e Dada di Correggio (RE). Giù nel Lazio segnaliamo la Rebel's di Roma, spostandoci in Abruzzo ecco il birrificio Anbra di Fossa (L'Aquila). Eccoci al Sud, partendo dalla Campania, da non perdere la Bella 'Mbriana di Nocera Inferiore (Salerno). Per la Puglia la Rebeers di Foggia, in Basilicata c'è il Birrificio del Vulture a Potenza, in Calabria la Limen di Siderno (Reggio Calabria) e in Sicilia la Ballarak di Palermo. Ciliegiona sulla torta, la Sardegna con le sue eccellenze: Barley di Maracalagonis, Birrificio di Cagliari, Mezzavia a Selargius e P3 Brewing a Sassari.
Approfondimento: lager, porter, ale. Come capire che birra stai bevendo












