Etichette anti cancro sui vini, la risposta shock di Lollobrigida: "Anche l'abuso di acqua è mortale". Video
Il ministro vuole rispondere in modo provocatorio ad Ue ed Oms che vogliono le nuove etichette con l'avviso per la salute. Ma la replica genera ironia
La lotta attorno al mercato del vino si fa sempre più accesa e serrata. Su vari fronti. Quindi sulle etichette che l'Ue, anche su pressione dell'Oms, chiede di apporre sulle bottiglie con l'avviso che bere vino può far danno alla salute e innescare forme di tumore. Sull'avanzata rapida dei vino Lo-No, i vini dealcolati a lungo respinti dal ministro della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, che però ha poi abbassato in parte il ponte levatoio, tanto è vero che i dealcolati saranno tra i protagonisti del prossimo Vinitaly in programma dal 6 al 9 aprile 2025. Poi c'è la doppia "sparata" di Lollobrigida sull'acqua che può far morire. Su cui si continua a discutere e a far battute.
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Cosa ha detto il ministro
Francesco Lollobrigida, ai recenti Stati Generali del Vino che si sono tenuti a Roma, in Campidoglio, ha voluto rispondere in modo provocatorio agli attacchi al vino (di cui l'Italia è fra i maggiori produttori mondiali). E di certo la provocazione è arrivata, molti sono rimasti a bocca aperta per le sue parole. Nel suo intervento, il ministro ha detto che "l'abuso di acqua può portare a morire". E non si riferiva a chi è morto annegato. Citava un non meglio precisato studio svoltosi a Londra, riepilogandolo così: "Se io leggo questa etichetta: l'abuso, avvertono da Londra, può avere conseguenze negative, addirittura pericolose". E ancora: "Il meno che possa capitare è una sudorazione eccessiva che può portare in casi estremi alla rimozione delle ghiandole sudoripare. Contraccolpi possono riguardare il cervello, il cuore, danneggiare i reni il sangue troppo diluito, l'insonnia". Poi l'affondo, almeno secondo il ministro: "Uno dice: ammazza, il vino. Questa è l'acqua". Finale: "L'abuso di acqua può portare alla morte, e allora immaginate inserire una etichettatura allarmistica sulle bottiglie d'aqua". Il riferimento è alle etichette che Ue ed Oms vogliono sulle bottiglie di vino. Il ministro è però caduto in una gaffe.
Non esiste la quantità minima salutare
Lollobrigida, incurante di commenti sconcertati e ironici, al confine col meme social, ha confermato la sua posizione nel corso del successivo appuntamento allo Slow Wine e Sana a Bologna: "Anche l'acqua, se assunta in quantità eccessiva come altri alimenti, può produrre danni. Oggi parlare male del vino una cosa folle per l'Europa". Il ministro vorrebbe che l'accento andasse contro l'abuso di alcol (e il fatto che a spingere per le etichette anti cancro sulle bottiglie di vino sia l'Irlanda, dove l'alcolismo è molto diffuso, sembrerebbe dargli ragione) ma non esiste alcuno studio scientifico che dimostri che esiste una quantità minima di alcol al di sotto della quale non si rischia l'innesco di forme tumorali. E che per avere effetti dannosi e mortali sull'organismo umano, bisogna bere litri e litri di acqua ogni giorno, cosa che pochissimi fanno, anzi è spesso più facile imbattersi nel contrario, in gente disidratata perché non beve abbastanza. L'acqua mortale resta dunque un tentativo di difesa della categoria vinicola poco efficace, mentre potrebbe essere un vantaggio l'apertura ai vini dealcolati, a cui Lollobrigida ha resistito a lungo, per poi cominciare a cedere. Visto anche il mercato multimilionario che andrebbe ad aprirsi per l'Italia.
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