Amendola apre il suo ristorante dei sogni Frezza. E attacca: "Turni giusti, i giovani non vogliono faticare"
L'attore è al terzo locale di ristorazione, questo lo inseguiva da lungo tempo. Ma non si tira indietro rispetto alla difficoltà di trovare il personale. Riparte la polemica
A 60 anni è tempo di un nuovo inizio. Di realizzare un grande sogno. Claudio Amendola ci è riuscito e dalle interpretazioni sul set passa alla cucina. Quella verace, romana, da locanda, de coccio. Il suo Frezza prende il nome dalla via che lo ospita e ripropone i piatti che si servono nelle terrine. Un lungo corteggiamento, quello dell'attore al locale che ora lo rende felice.
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Amendola da attore a oste: apre "Frezza cucina de coccio". Piatti e ospiti
E una stilettata immediata che riapre un tema vivissimo, quello della mancanza di personale perché non si troverebbe abbastanza gente che ha voglia di affrontare l'impegno fra tavoli e cucina e di piegare la schiena nel fare quel che serve. Amendola lo ha detto chiaramente in una intervista su Gambero Rosso: "Il lavoro è fatica, oggi i giovani non vogliono più fare i lavori che facevamo noi". Chiedere quali, visto il tenore del personaggio Amendola, è il minimo. Si torna alla polemica che Alessandro Borghese (pure lui criticatissimo perché "figlio di") e altre celebrità della cucina hanno animato per mesi di fronte alla fuga dalle cucine.
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Il personale serio che non si trova più
Il neo proprietario e oste di Frezza Cucina de Coccio a Roma, Claudio Amendola, va dritto per la sua strada: "Oggi si ambisce a lavori moderni, da tastiera, o si pensa che si possa guadagnare senza lavorare. La fatica fa paura". Forse perché i turni tendono ad essere infiniti e le paghe "da fame", come lamentano molti? Questa la risposta dell'Amendola ristoratore: "I turni sono quelli dovuti...se stai in un ristorante che funziona in quelle ore il lavoro è duro. Sudore e fatica". Una diatriba infinita fra i proprietari e gestori dei locali della ristorazione che si lamentano di giovani pretenziosi e viziati, e camerieri e cuochi che non hanno più intenzione di distruggersi la vita per stipendi che fanno ridere. Oltretutto in lavori stagionali, come spesso sono quelli in questo settore in Italia.
La cucina "verace"
Claudio Amendola non è nuovo alla ristorazione. Il suo primo locale lo ha aperto nel 1990 e nel 2010 ha dato via all'Osteria del Parco a Valmontone. Da cinque mesi è nato Frezza cucina de coccio al centro di Roma. Look essenziale, piastrelle chiare, tavoli, sedie, un grande specchio e una cinquantina di coperti destinati ad aumentare di numero. Dentro si mangiano le tipicità romane, dalle bruschette al supplì, dall'Amatriciana alla Gricia fino alla Puttanesca, senza dimenticare la pizza "scrocchiarella", la coda alla vaccinara e il baccalà alla romana. Spesso è lui stesso ad aprire la porta. La cucina ha la firma dello chef Davide Cianetti di un altro rinomato ristorante, il Numa.
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