"Mi serve l'aiuto degli altri chef": la missione speciale di Cannavacciuolo, dove il concorrente è lui

Il maestro dell'alta cucina punta al titolo di Città creativa del gusto come patrimonio dell'Unesco per Vico Equense, dove per lui è iniziato tutto

Cannavacciuolo con Pierre Hermé che considera un maestro, ospite al suo Villa Crespi (da Instagram)
Cannavacciuolo con Pierre Hermé che considera un maestro, ospite al suo Villa Crespi (da Instagram)
TiscaliNews

Della commozione ed ironia di Antonino Cannavacciuolo al conferimento della terza stella Michelin avevamo scritto qui. Della sua storia e di quanto lo chef debba a sua moglie-manager, qui. Ma è arrivato il momento di restituire tutto al territorio senza cui Cannavacciuolo semplicemente non esisterebbe. La superstar del cibo gourmet riparte da Vico Equense, il comune di poco più di 20mila abitanti nella città metropolitana di Napoli dove lo chef è nato 48 anni fa. E a cui vuole far guadagnare uno status molto speciale. L'opportunità è talmente imperdibile che Cannavacciuolo ha chiesto a colleghi eccellenti di aiutarlo nell'impresa, e da loro è arrivato il sì.

Città del gusto

E' questo il momento in cui si gioca il tutto per tutto per candidarsi come Città creativa del gusto patrimonio dell'Unesco. Un titolo che fa esplodere il credito internazionale, l'attenzione e l'intero indotto che si genera di conseguenza. Antonino Cannavacciuolo punta tutto sulla "sua" Vico Equense e avrà come primi alleati top chef come Gennaro Esposito e Peppe Guida. Bisognerà dimostrare tutta la propria abilità nelle invenzioni gastronomiche e nell'utilizzare i prodotti del territorio e della cucina locale.

Se ora il concorrente diventa Cannavacciuolo

Con un filo di ironia si potrebbe dire che in una ideale puntata di MasterChef o Cucine da incubo dove il giudice è l'Unesco, stavolta il concorrente è lo chef tristellato Antonino Cannavacciuolo. Che sui suoi social ha scritto: "C’è chi vede nelle candidature di Vico Equense a Città Creativa Unesco per la Gastronomia, un’impresa ardua. Io ci vedo le della mia cucina, il profumo dei suoi limoni dolci e succosi come fonte di ispirazione e una bellezza unica al mondo difficile da dimenticare. Sono sicuro che l’eccellenza e la tradizione culinaria della terra dove sono cresciuto, saranno le carte vincenti per aggiudicarsi un riconoscimento così importante e ambito". E allora, pacca sulla spalla, testa bassa come chi carica il bersaglio e via con la gara in cucina per far conquistare a Vico Equense il titolo di perla dell'Unesco.