La battaglia del ministro Lollobrigida contro l'arrivo di carne in provetta nata nel reattore: "Mai in Italia"
La Fda americana da il via libera alla commercializzazione di pollo moltiplicato in bioreattore. Coldiretti e simili in allarme, il ministro va alla guerra

Carne prodotta in un bioreattore, uova sintetiche veg prodotte con le proteine derivate dai fagioli. Il cibo del futuro è già qui e avanza a rapidi passi mentre il neo ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, alza gli scudi a tutto campo e proclama che si opporrà alla commercializzazione e produzione in Italia della carne impossibile e dei suoi simili. Avevamo già scritto qui del business miliardario che si apre con il cibo creato in laboratorio, e di come Bill Gates, Richard Branson e altri magnati stiano investendo moltissimo in questo settore. Si torna sulla questione dopo l'ok della Food And Drug Administration americana che ha ufficialmente permesso la commercializzazione di pollo sintetico prodotto dalla Upside Foods usando cellule animali poi moltiplicate in un apposito reattore. La notizia è stata rilanciata da Coldiretti e Filiera Italia e ha portato alla presa di posizione del ministro Lollobrigida.

Cosa cambia
Upside Food viene visto da molti come la vittoria degli stra-ricchi americani e della loro voglia di imporre il cibo sintetico al resto del mondo. E' un gigante alimentare da 608 milioni di dollari di finanziamenti, avuti da personaggi come Gates, Branson (fondatore di Virgin), Christiana Musk (manager e moglie di Kimbal, fratello di Elon) e di soggetti come Cargill, Future Ventures e Softbank. Il sì della Fda apre ufficialmente alla vendita di cibi in provetta al consumo umano e influenza il mercato globale. A dire il vero, non è da oggi che i future burger e altri cibi nati da clonazione, uso di staminali, o composti vegetali che emulano sapore e nutrienti della carne vengono immessi sul mercato. Fra entusiasmi e resistenze, non tutto funziona, come abbiamo evidenziato qui. Ma ora siamo al salto di qualità e all'accelerazione commerciale. L'Ue discute da tempo di quando aprire definitivamente la porta europea all'arrivo di cibo sintetico e sono attesi provvedimenti in materia nei primi mesi del 2023. Nel mentre per l'Italia ci pensa il ministro della Sovranità alimentare del governo di destra-centro Meloni, a prendere posizione ufficiale.
"Mai da queste parti"
Queste le parole del ministro Lollobrigida, accolte con sollievo da tutti gli attori della filiera alimentare italiana: "Il governo è contrario al cibo artificiale, come dimostrato anche dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha espresso formalmente la sua contrarietà. Come ministro dell'Agricoltura è mia ferma intenzione contrastare in ogni sede questo tipo di produzione. Garantisco che finché saremo al governo sulle tavole degli italiani non arriveranno cibi creati in laboratorio". E ancora: "L'eccessiva presenza di alcune specie animali crea squilibri per salute pubblica e settori strategica. E' mia convinzione che il problema debba essere affrontato dando attuazione alle indicazione che provengono dal Parlamento". Cosa sia la Sovranità alimentare, da molti scambiata grossolanamente per sovranismo nazionalista, lo abbiamo spiegato qui.

Cibo sintetico: il dibattito è acceso
La carne in provetta proveniente dagli Usa non è la sola novità con cui deve misurarsi l'Ue, negli scorsi giorni si è parlato anche dell'uovo vegano prodotto utilizzando proteine provenienti dai fagioli, realizzato da startup americane a Singapore come pure dalla tedesca Perfeggt con base a Berlino. Mentre la Hampton Creek che realizzava una delle prime uova veg e che ha sfiorato il fallimento dopo quotazioni borsistiche da "unicorno", dunque stellari, si è trasformata in Just Egg, usando il fagiolo mungo verde da cui viene estratta la proteina che imita quella animale. Questo uovo viene venduto anche in bottiglia e usato per produrre frittate e omelette. Il mercato si muove rapido e tende a distruggere vecchie consuetudini, ma il dibattito resta molto acceso. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha detto: "Tutta la filiera agroalimentare italiana dice no ai cibi sintetici. Contrasteremo le multinazionali che pensano con i loro 25 miliardi di dollari investiti in disinformazione di distruggere il nostro lavoro distintivo e di qualità, mentendo sul danno fatto ad ambiente e consumatori". E tornano le domande a cui rispondere: il cibo in laboratorio davvero sfrutta i feti delle mucche? Ed è affidabile o meno nel ridurre il consumo di acqua ed energia? Secondo produttori agricoli e allevatori tradizionali, no.