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Dirty coffee: perché questa nuova mania dei giovani per il "caffé sporco". E cosa c'è dentro

Dai Gen Z a quelli un po' più grandi, la nuova bevanda va fortissimo. Pare sia stata inventata dopo un errore, in Giappone. La ricetta, il gusto

di Tiscali FoodCulture   
Cremoso, fresco, gustoso: è il dirty coffee. Amatissimo dalla Gen Z (montaggio da foto Shutterstock)
Cremoso, fresco, gustoso: è il dirty coffee. Amatissimo dalla Gen Z (montaggio da foto Shutterstock)

Top trend sui social e su Google, e con titoli e articoli che vanno moltiplicandosi a proposito. Tutti a parlare, a commentare, a voler gustare il dirty coffee. La nuova "mania" giovanile che dall'Asia è arrivata come uno tsunami fino a noi, e ha contagiato l'Italia, partendo dai giri delle caffetterie e dei locali legati agli studenti, a partire da quelli dell'Università romana. Bevanda trendy del momento, questo "caffé sporco". Ma perché si chiama così e cosa c'è nella sua ricetta? Vediamo.

ll caffé che "sporca" il latte freddo

Pare che il dirty coffee sia nato in Giappone, non è difficile prepararlo e piace sempre di più. In cosa consiste? In uno o due shot di caffé espresso che vengono versati in una tazza o un bicchiere di latte freddo. Detto così sembra una bevanda calda a metà strada fra il caffé macchiato e il caffelatte. E di fatto lo è, ma sono la consistenza, l'effetto estetico e il gusto finale che lo differenziano. La storia più accreditata sull'origine del dirty coffee ne attribusce l'ideazione al giapponese Katsuyuki Tanaka, fondatore in quel Paese del Bear Pond Espresso. Il quale, di fronte a un'amica che aveva ordinato del caffelatte freddo mettendoci dentro il ghiaccio, e trovandoselo tutto annacquato. Da lì l'invenzione della ricetta.

Un'altra versione del dirty coffee (Shutterstock)

Non è semplice espresso caldo da buttare sul latte molto freddo

Per avere un perfetto dirty coffee bisogna dunque cominciare con del latte vaccino molto freddo e intero, cremoso, e usare caffè di qualità da versare caldo in modo lento e delicato, così da permetterne la diffusione con la caratteristica "sporcatura" del latte ma senza che i due ingredienti si mescolino completamente, come avviene nel caffelatte. Il gusto intenso e cremoso e l'insieme rinfrescante ne stanno facendo una bevanda sempre più richiesta, specie dai consumatori della Gen Z

Leggi anche: Kombucha, Kimchi e altri gusti "fermentati" che stanno conquistando il nostro palato

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