Prezzi alle stelle e olio "nero" in giro per l'Italia. L'allarme e il blitz, come difendersi dalla truffa
Nas in azione in tutte le regioni dove si moltiplicano i casi di frantoi abusivi, mischioni nella bottiglia e pessimo prodotto poi "corretto". Le cose da sapere
Con i prezzi dell'olio d'oliva e in particolare dell'EVO alle stelle i furbi si moltiplicano. In modo allarmante. Ed è così che è scattata la mai operazione di sicurezza alimentare dei Nas in tutta l'Italia, fino a trovare bottiglie non meglio identificate che conteneva un liquido molto scuro spacciato per olio conforme alle leggi italiane e ai regolamenti Ue. La grande operazione dei Nas ha riguardato il territorio nazionale e coinvolto oltre 1200 aziende, con 26 denunce per frode in commercio e vendita di prodotti contraffatti e non genuini. Vediamo i dettagli.
Sporcizia, nessuna tracciabilità, frantoi abusivi
I Nas hanno proceduto al sequestro di 46mila litri di olio non conforme o di qualità inferiore a quella dichiarata in etichetta, in uno scenario di poca puizia degli impianti di produzione, con frantoi abusivi, mancanza di manutenzione delle aree di lavorazione e stoccaggio e frantoi abusivi. A Ragusa è stato chiuso uno stabilimento di imbottigliamento ma le irregolarità riguardano diverse regioni e località, da Mantova a Viterbo, da Napoli a Catania fino a Parma. I controlli proseguiranno nei prossimi mesi.
Un extravergine su tre non lo è. Che cosa stiamo comprando: approfondimento
Come riconoscere la truffa
Ci sono alcuni accorgimenti per evitare di acquistare "olio lampadato" spacciato per extravergine, o mischioni con oli di semi coloranti, clorofilla e beta-carotene per cercare di aggiustarne l'aspetto, l'odore o il gusto. Il primo è smettere di pretendere di comprare olio di qualità a 4 o 5 euro la bottiglia, quando il prezzo attuale oscilla fra i 9 e i 12 euro, poi leggere con molta attenzione le etichette, se sono poco chiare o ambigue quel prodotto va segnalato e scartato. In caso di dubbio, farlo presente a chi nella grande o piccola distribuzione lo sta vendendo. Molto più difficile è capire lavorazione e provenienza se si va in un frantoio, meno che mai se è abusivo.