I cinque additivi nel cibo che possono innescare il diabete di tipo 2: cosa svelano 16 anni di studi alimentari
Ad unire alcuni centri d'eccellenza francesi nella raccolta di dati sulle abitudini alimentari di 180mila persone, una ricerca di cui arriva la conclusione

Quasi 17 anni di studio scientifico sugli alimenti, 180.000 persone oggetto della ricerca e ora un risultato suddiviso su 300 pubblicazioni nel corso degli anni che ora approda a una ulteriore statistica. E che permette di capire, e quindi di prevenire, l'insorgenza del diabete perché individua gli additivi che si trovano in diversi alimenti, e che possono favorire l'innesco di quella patologia. Lo studio intreccia le attività di diversi centri, a partire dall'Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm), per coinvolgere l'Università della Sorbonne, il French NutriNet-Santé e il team Cress-Eren. Tutte istituzioni francesi. Il risultato di tanti dati raccolti e degli approfondimenti sul rapporto su quale cibo mangiamo e quali malattie sviluppiamo, è molto interessante.
I cinque colpevoli, due dei quali molto pericolosi
Lo studio pubblicato di recente in versione integrale qui svela i cinque additivi utilizzati nella produzione di alimenti che tendono a logorare le capacità di sintesi dell'insulina e a "rompere" gli organi che la processano in modo sano ed equilibrato, con la conseguenza dello sviluppo del diabete. L'analisi dell'alimentazione abituale settimanale di 180.000 persone, la "scrematura" e suddivisione in classi di additivi alimentari più ricorrenti nel cibo e l'individuazione finale ha portato all'evidenza di cinque miscele di additivi diversi, due dei quali particolarmente critici, che tende a innescare il diabete 2 in chi consuma dati alimenti.
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Da evitare se trovi questi mix in etichetta
Fra i cinque mix di additivi pericolosi, in particolare quelli critici sono risultati essere gli emulsionanti come amidi modificati, gomma di xantano, pectina, gomma Guar, le carragenine, soprattutto se si trovano indicati nell'etichetta di produzione e commercializzazione in associazione alla curcumina colorante e al potassio sorbato. Questo genere di miscela si trova in molti dolci e dessert industriali a base di latte, in salse e brodi con parte grassa. Altra miscela associata a un maggiore rischio di diabete di tipo 2 si trova nelle bevande "gusto frutta" e dolcificate (un paradosso perché presentato come sugar free) con acido citrico, fosforico e acido malico, e contenenti coloranti come il caramello solfito-ammoniacale, l’estratto di paprika, le antocianine e, rieccoli, l’acesulfam, l’aspartame e il sucralosio. Ergo: anni dolci e altri alimenti presentati come salutari per i diabetici e per chi voleva mangiare gomme, snack e altro più "magri" e meno zuccherati, hanno degli insaporitori, degli addensanti e dolcificanti chimici industriali che portano più velocemente al diabete 2. Con un rischio aumentato del 13%.