Ferrero fa i miliardi ma "paga troppo poco le nocciole", lavoro agli Ovetti a 5 euro l'ora. Monta la protesta
Sul piede di guerra ci sono i produttori della materia prima in Tuscia e i sindacati che hanno rilevato il lavoro sottopagato in provincia di Cuneo
Tre mesi di rogne per Ferrero, gigante dell'alimentazione dolce con un management fra i più ricchi del mondo e una reputazione d'eccellenza anche nel trattamento dei dipendenti (vedi qui). Due i problemi da risolvere urgentemente. In ordine di tempo a partire dal più recente: è esplosa la protesta dei coltivatori di nocciole, materia prima fondamentale per la Nutella e molti degli altri prodotti della multinazionale con testa e storia nelle Langhe. I produttori si lamentano per l'acquisizione della materia prima da parte del gruppo, a prezzi diventati insostenibili. Tornando indietro, fino allo scorso luglio, è esploso il caso degli Ovetti Kinder confezionati da personale pagato cinque euro netti l'ora.
"Non si può andare avanti così"
Ferrero non è certo un'azienda insensibile al benessere di chi ci lavora e collabora al suo successo. E' relativamente recente la notizia dei bonus erogati ai dipendenti e dell'apertura a nuove assunzioni stagionali, frutto anche dei fatturati che continuano a salire di quota. Ma ora sono produttori di nocciole della Tuscia a scendere sul sentiero di guerra, affidando a una lettera la loro lamentela. Tutto comincia sei anni fa, 2018, con l'avvio dello stabilimento Korvella Spa e del progetto Nocciola Italia, con il prezzo base di acquisto delle nocciole stabilito al "30% in più del listini della Turchia" con rivalutazioni a seconda della qualità del prodotto e rivalutazione triennale. Ebbene, quei listini oggi sono inadeguati: "Non sono più attuali...non tengono affatto conto delle sopravvenute contingenze sia economiche, che politiche, che climatiche e che globali". Tutto questo mentre arrivano nocciole a più basso costo importate dall'estero che configurano una concorrenza sleale in una "famigerata griglia di prezzo che...penalizza il prodotto made in Italy". Tradotto e riassunto: con questi prezzi di acquisto delle nocciole da parte di Ferrero, non ci si campa più.
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Cinque euro per un'ora ad assemblare Ovetti
L'altra denuncia che riguarda lo sfruttamento del lavoro, arriva da un'inchiesta della Gazzetta di Alba che a luglio ha raccolto le storie delle lavoratrici che confezionano gli Ovetti Kinder a 5 euro netti l'ora. I sindacati su questo punto sono sul piede di guerra, il lavoro sottopagato è documentato nella cooperativa Gtpm ma siccome l'esternalizzazione su questo fronte di attività arriva a comprendere 18 imprese nella provincia di Cuneo, bisognerà approfondire e vederci chiaro, anche perché la disparità di trattamento viene da una diversificazione dei contratti. Su entrambe le questioni, si attende la replica di Ferrero, che avremo cura di riportare.