Come ti hanno convinto a mangiare cibo per allergici e intolleranti anche se sei sano. Il dossier
Il rapporto Eurispes sulle abitudini alimentari degli italiani mostra paure, nevrosi e scelte irrazionali dettate dal marketing e da autosuggestione. I dati
Un antico detto fa così: il malato è nella testa. E il mercato alimentare lo sa. Intendiamoci, allergie e intolleranze sono disagi seri che devono essere trattati con la massima attenzione a partire proprio da ciò che scegliamo di mettere nel carrello della spesa e nel piatto. Ma il recente rapporto Eurispes sulle abitudini, le paure e le scelte degli italiani (disponibile qui) mostra una realtà che non era mai stata fotografata prima con questa precisione in Italia. Un italiano su tre acquista prodotti senza lattosio anche se non ha alcuna allergia né intolleranza, il 18% non presenta alcun disturbo alimentare. E' solo la punta dell'iceberg di uno studio che fa molto discutere e dà da pensare.
La paura e la nevrosi del cibo
Il marketing del cibo alternativo, raccontato come ciò dovrebbe essere più leggero, sano e alla portata di qualsiasi apparato digerente, è riuscito a costruire un immaginario legato alla paura di ammalarsi, di star male, alla nevrosi dell'invecchiamento e della fragilità che portano a comprare prodotti per allergici. Nel dettaglio del rapporto Eurispes sulle abitudini alimentari degli italiani: molti acquistano alimenti senza lattosio (30%; 26% nel 2019), alcuni anche senza avere un’intolleranza (18,3%); cresce anche il consumo di alimenti senza glutine (21,1%; nel 2019 erano il 19,3%) e per molti non si tratta di un’intolleranza (12,1%). Una situazione simile si rileva per gli alimenti senza lievito, che vengono comprati in quasi un quinto dei casi (18,8%), sebbene nel 12,5% non vi sia una necessità medica. Si comprano in misura minore alimenti senza uova (13,3%) e di essi solo il 3,5% per intolleranza. Più elevata la percentuale di chi compra prodotti senza zucchero (23,3%), di cui il 19,8% senza che ci sia una reale intolleranza. Integratori alimentari e vitamine sono invece consumati dal 68,5% del campione. Il mercato conosce le tue paure e ti dà quello di cui pensi di aver bisogno.
Insetti, il grande tabù
Abbiamo scritto qui della direttiva Ue che apre al novel food, quello a base di insetti, e di come questa visione si sia scontrata con la Sovranità alimentare del governo Meloni. Ma cosa ne pensano gli italiani di farine, impasti e "decori" a base di insetti nel loro piatto? Secondo il dossier Eurispes, l’82,5% si dichiara poco o per niente propenso ad assaggiarli e il 76,7% non acquisterebbe prodotti fatti con farine di grillo o simili.