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"Gli insetti cibo del futuro? Fanno schifo". Ma sono già dentro cibi che compriamo, ecco perché

E' il tormentone degli ultimi anni, siamo destinati a comprarli e consumarli per eliminare l'inquinamento. Davvero sono uguali ai gamberi? Vediamo

Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   
Cavallette e locuste arrosto o bollite come i gamberi. Si può? (Foto Pixabay)

Bisogna essere sinceri. A dispetto di chef in vena di sperimentazioni che preparano piatti sofisticati come le cavallette brasate al vino (è successo anche a Cracco, sempre al centro di polemiche) e della recente apertura dell'Unione europea al consumo di insetti nell'alimentazione comune, l'idea di ingurgitarli e sentirli scrocchiare ed esplodere sotto i nostri denti provoca ribrezzo. Schifo. La diciamo in modo più elegante? Resistenza. E quando si parla di questo cibo del futuro prossimo una parte degli argomenti usati per convincere è che "tanto sono identici a gamberi e gamberetti". Nel mezzo c'è una realtà che pochi conoscono. Noi mangiamo già frammenti di insetti in ingredienti che compongono i nostri piatti preferiti, inclusa la pizza. La legge tollera infatti un certo numero di frammenti di insetti e di loro uova nella farine alimentari. 

Ravioli gourmet con le larve fra le degustazioni proposte in Trentino (dal sito Ildolomiti.it)

"Come gamberi e gamberetti": cosa c'è di vero

Lo scorso 21 luglio al Muse di Trento una parte di quella giornata dedicata al cibo era incentrata sugli assaggi di cibo con insetti. Lo chef Davide Rizzolli, fondatore di Mini's Food, ha proposto dei piatti che includevano larve, grilli arrosto, alghe e cactus. E sul versante legislativo, il via libera dell'Ue alla commercializzazione di tarme della farina è destinato a cambiare le forniture commerciali anche in Italia. Si attende di recepire il parere dell'Efsa (Ente europeo per la sicurezza alimentare, leggi qui il documento). Nel mentre facciamo chiarezza su un ritornello che si sente e si legge dappertutto: inutile avere schifo del mangiare insetti perché equivale a mangiare gamberi e gamberetti. E' così? Sì. La famiglia è la stessa, quella degli atropodi, risalenti a 500 milioni di anni fa. Hanno entrambi occhi composti, mangiano vegetali, nelle viscere tutti e due hanno anche cuore e cervello, presentano l'esoscheletro segmentato, danno più o meno lo stesso apporto di proteine. La differenza sta nella cultura alimentare: arrosti, fritture o torte di gamberi e aragoste (pure bolliti) sono considerati fra gli apici del cibo gourmet specie in Occidente, in Africa e Asia molti degli stessi piatti vengono realizzati con grilli, cavallette e locuste.

Snack ripieni, salati o caramellati. Il via libera dall'Ue c'è (Foto Pixabay)

Ma si possono comprare e mangiare in Italia?

Anche qui la risposta è un sì, con un "ma". Non c'è ancora l'autorizzazione per acquistarli nella grande distribuzione, ma si possono comprare online. E qui si trova di tutto: dai grilli ricoperti di cioccolato agli scorpioni inglobati in dolcetti che ricordano i gonfietti d'orzo che si trovano in farmacia, fino alle larve snack croccanti e agli scarafaggi in salsa piccante. A Torino l'associazione Entonote ha creato l'evento Bugs & Beer, durante il quale si gustano insetti accompagnati da birre artigianali di pregio. La Fao (vedi qui) lavora a un protocollo di produzione e commercializzazione di insetti alimentari, così da mantenerne i pregi (ridotto impatto ambientale e così i costi, ridotto apporto di grassi e alto quello di proteine) ed eliminare i rischi. Fra questi: la presenza di chitina nell'esoscheletro, la cui percentuale va abbattuta, e il rendere inoffensive e percentuali di criptotossine e fanerotissine. Così come accade per il pesce, anche la presenza batterica va annullata prima del commercio e consumo. 

La carne sintetica e i miliardi investiti da Bill Gates e altri: cosa mangeremo. Leggi qui

Un bell'assaggio di spiedini di larve, signori? (Pixabay)
Cristiano Sanna Martinidi Cristiano Sanna Martini   
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