La crociata di Salvini contro la farina di grillo in arrivo in Italia. Ma gli insetti li mangiamo già, e anche lui
Da 24 gennaio sarà in vendita dopo parere positivo di sicurezza alimentare. Poi arriveranno altre specie. Si uniscono a quelli che consumiamo senza accorgercene
La data si avvicina: 24 gennaio 2023. Da quel momento la polvere di grillo parzialmente sgrassato sarà messa in commercio nei Paesi dell'Unione europea. Italia compresa. Con scorno dei sovranisti alimentari (e abbiamo spiegato qui cosa sia la sovranità alimentare del ministero fatto rinominare così da Giorgia Meloni, non ha a che fare con nuove forme di fascismo). E levata di scudi del vicepremier Matteo Salvini che sui suoi social tuona: "Polvere di grillo… No, grazie. Se qualcuno in Europa ha piacere a mangiare insetti faccia pure, per i miei figli preferisco i sapori e i profumi della nostra terra e li difendo. E voi?". Con gancio immediato a chiamare gli elettori all'azione. Ma se la politica vive di slogan, poi ci sono i fatti e le leggi a sostanziare la realtà, e dunque Salvini e chi lo segue non sa che gli insetti li mangia già. Tutti li mangiamo già, e nemmeno ce ne accorgiamo, e non parliamo del moscerino che ti entra nella bocca aperta.
Presenti negli alimenti e tollerati dalla legge
La nuova disciplina europea sul cosiddetto Novel Food è datata 2018 e da allora continua ad evolversi. E' da questo percorso, considerando l'impatto ambientale dello sfruttamento degli animali e la necessità di ridurre l'inquinamento e i metodi discutibili degli allevamenti intensivi, che arrivano le novità. Per questo la Commissione europea aveva chiesto l'8 luglio 2020 all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) di effettuare una valutazione scientifica sulla polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus intero (il grillo comune) quale nuovo alimento. E' arrivato il sì (qui il documento) e per cinque anni a partire dal 24 gennaio 2023 la potrà vendere solo la società Cricket One Co. Ma tutti noi mangiamo già una certa quantità di frammenti di insetti in cibi comuni, e senza accorgercene. La quantià media annua pro capite sta attorno ai 500 grammi, come ha certificato uno studio del Centro per lo Sviluppo Sostenibile e dall’Università Iulm di Milano. E come tollera la legge italiana.
Gli insetti che mangiamo tutti
Prendiamo questo esempio (riportato qui in dettaglio): la legge italiana sulla sicurezza alimentare tollera la presenza di 35 frammenti di insetti in ogni cento grammi di concentrato di pomodoro. Per tanto tempo è stato usato l'estratto di cocciniglia per colorare caramelle, yogurt, liquori e altri dolciumi. E sono presenti frammenti di insetti in molti altri alimenti perché eliminarne del tutto le tracce è impossibile, per questo la legge ne tollera i residui che mangiamo e beviamo. Da quelli presenti nelle farine a quelli che si trovano nelle bevande (fino a 5 frammenti di moscerini nell'aranciata, per fare un altro esempio). Lo scenario che si apre ora è però in parte nuovo perché le direttive sul Novel Food e quindi sugli insetti vengono da una precisa direzione alimentare coordinata a livello europeo e previo parere di sucurezza scientifica. Quindi vai con i grilli e la loro farina che troveremo in pane, cracker, grissini e cereali, biscotti, pasta, pizza, latte in polvere, snack, prodotti a base di cioccolato e altro, ma vedremo presto in vendita la locusta migratoria e la larva gialla della farina.