Prenoti e non vieni? 200 euro di "multa". La guerra dei ristoratori comincia anche in Italia

La pratica già esistente all'estero debutta nel nostro Paese, a cominciare dal caso di Roma, molto discusso. Basta con i clienti "bruciatori"

Sparisci all'ultimo? Paghi lo stesso
Sparisci all'ultimo? Paghi lo stesso
TiscaliNews

Stop ai clienti "bruciatori". I continui rincari di bollette elettriche e materie prime alimentari non perdonano, e così anche i ristoratori italiano cominciano a scegliere di non perdonare più chi ha riservato un tavolo nel loro locale per poi bruciare la prenotazione senza avvisare per tempo. Non è una novità assoluta, aveva fatto discutere tempo fa la decisione di Victor's Fine Dining di trattenere 200 euro dalle carte di credito usate per le prenotazioni dei clienti se questi fossero poi scomparsi senza avvisare per tempo. Ora questa contromisura comincia a diffondersi nel nostro Paese. A cominciare dalla Capitale.

Il caso di Roma

Dai 20 euro della trattoria disdetta dopo aver preferito un altro locale, fino ai 250 euro del ristorante La Pergola. Roma dichiara guerra a chi prima prenota e poi diserta senza preavviso. E' il segnale di un punto di non ritorno, sia nella sopportabilità dei clienti che danneggiano gli affari di un'attività di ristorazione, sia dei rincari che stanno stremando la categoria. C'è un intero reportage del quotidiano La Repubblica che racconta questa realtà. 

Ma possono "multare"?

Chi prenota e poi non si presenta non compie reato. Quindi nessun ristoratore o affini può multare il cliente scorretto. Resta questo nuovo meccanismo di conferma della prenotazione a mezzo caparra o anticipo con carta di credito, con avviso che senza comunicare entro tot tempo che non si andrà più a mangiare in quel locale, la caparra verrà trattenuta. Un modo per salvare gli affari e fidelizzare la clientela, con un tariffario di sanzioni che va dai 20 ai 75 euro fino ai 200 o 250 dei ristoranti gourmet. Mentre cambia anche la scena degli all you can eat, con il primo caso di attività che aggiunge 5 euro al conto di chi prende di tutto ma poi ne lascia un bel po' nel piatto che andrà buttato via. Una sorta di "pizzicotto" anti sprechi, inaugurato dal ristorante giapponese Fujiyamun, a Louviers, nella Francia Nord Occidentale. Di questi tempi anche mangiare sta diventando una gara a chi più si tutela.