Tutte le nuove Stelle Michelin, e il ristorante che ha licenziato lo staff per non averla vinta

La presenza italiana sale a 13 locali, diversi i tristellati. Qui l'elenco dei ristoranti da non perdere, poi c'è una storia di sconfitta che fa molto pensare

Norbert Niederkofler e Antonino Cannacciuolo, star tristellate della Michelin 2024 (dai loro profili Facebook)
Norbert Niederkofler e Antonino Cannacciuolo, star tristellate della Michelin 2024 (dai loro profili Facebook)
di FoodCulture

Prima il dato di base che nessuno può mettere in discussione. Nessun altro censimento gastronomico è infuente quanto quello fatto da Michelin ogni anno. Le stelle o macarons come diversi preferiscono chiamarle, sono l'equivalente del "dentro o fuori". Lanciano carriere, fanno aumentare i fatturati, oppure relegano in quella che chi non riesce a vincerle viene vissuta, in modo malcelato, come una sorta di apprezzabile e qualificata serie B dell'arte della cucina. Nella nuova Guida Michelin ci saranno 395 locali stellati italiani, i premiati totali salgono da 11 a 13.

Tutti i premi a partire dai tristellati

Qui la lista dei riconoscimenti Michelin 2024 a cominciare da chi ha raggiunto la terza stella: Atelier Moessmer - Norbert Niederkofler - Brunico, BZ, Quattro Passi - Fabrizio Mellino - Massa Lubrense, NA, Da Vittorio - Chicco e Bobo Cerea - Brusaporto, BG, Dal Pescatore - Nadia e Giovanni Santini - Canneto sull’Oglio, MN, Enrico Bartolini al Mudec - Enrico Bartolini - Milano, Piazza Duomo - Enrico Crippa - Alba, CN, Villa Crespi - Antonino Cannavacciuolo - Orta San Giulio, NO, Le Calandre - Massimiliano Alajmo - Rubano, PD, Osteria Francescana - Massimo Bottura - Modena, Uliassi - Mauro Uliassi - Senigallia, AN, Enoteca Pinchiorri - Riccardo Monco - Firenze, La Pergola - Henz Beck - Roma, Reale - Niko Romito - Castel di Sangro, AQ. In sintesi il ritorno alla stella di Niederkofler e Mellino rafforzano tutta la presenza italiana.

Due stelle e una

Doppio riconoscimento Michelin per Piazzetta Milù - Maicol Izzo - Castellamare di Stabia, NA (anche Young Chef Award), Andrea Aprea - Andrea Aprea - Milano, George's Restaurant - Domenico Candela - Hotel Parkers - Napoli, Al Rei Natura - Michelangelo Mammoliti - Serralunga D’Alba, Verso - Mario e Remo Capitaneo - Milano. Una stella aAda Gourmet - Ada Stifani - Perugia,  Alici - Crescenzo Scotti, Orma - Roy Caceres - Roma, Vignamare - Giorgio Servetto - fraz. Colla Micheri, Horto - Alberto Toè - Milano, La Coldana -  Alessandro Proietti Refrigeri - Lodi, Osmosi  Mirko Marcelli - Montepulciano, SI, Nin - Terry Giacomello - Brenzone, VR, Bluh - Vincenzo Russo - Furore, SA, 
Casa Mazzucchelli - Aurora Mazzucchelli - Sasso Marconi, BO, Contrada Bricconi - Michele Lazzarini - Oltressenda Alta (BG), Sui Generis - Alfio Nicolosi - Saronno, VA, Votavota - Marina di Ragusa, RG, La Magnolia - Marco Bernard - Forte dei Marmi (LU), Saporium - Ariel Hagen - Firenze, Elementi - Andrea Impero - Torgiano, Vite - Simone Selva - Lancenigo, TV, Un piano nel cielo - Leopoldo Elefante - Praiano, RG, Il Marin - Marco Visciola - Genova, Il Fagiano - Maurizio Bufi - Gardone Riviera, BS, Crocifisso - Marco Baglieri - Noto, ST, Cortile Spirito Santo - Giuseppe Torrisi - Siracusa, Il Visibilio - Daniele Canella - Castelnuovo Berardenga, SI, Dolomieu - Fiorenzo Perremuto - Madonna di Campiglio, TN, Une - Giulio Gigli - Foligno, PG, Wood - Amanda Eriksson - Cervinia, AO.

Tamburrini e Wishart (dal profilo Instagram), la sconfitta è costata cara

Chi non vince paga (una storia scozzese)

A margine della premiazione poi, una storia che spiega bene quanto si possa eccepire allo sbotto di Carlo Cracco quando disse che tutta questa storia di stelle, forchette e capelli gourmet è sopravvalutata (e ne abbiamo scritto qui). La stella Michelin fa la differenza eccome. Prova ne è una storia che proviene dalla Scozia, dove all'interno del resort Cameron House sul lago di Lomond, la direzione ha licenziato i due chef e l'intero staff per non essere riusciti a vincere nell'arco di due anni nemmeno una stella. Paul Tamburrini e Martin Wishart, questi i nomi dei due maestri di cucina che davano anche il nome al ristorante nel resort, sono stati fatti fuori appena mezz'ora prima che l'annuncio di licenziamento venisse esteso agli altri 12 dipendenti. Increduli, e c'è chi fra loro minaccia ritorsioni legali. Ma Cameron House ha precisato: "Sfortunatamente gli obiettivi fondamentali sono stati falliti con notevoli perdite finanziarie. Tutti erano stati informati della potenziale chiusura". Poi: "Il 60% del team sarà impiegato con nuove mansioni nel resort". Insomma, se non sapete cucinare stellato, imparate a far altro, pare di sentir dire alla dirigenza dell'esclusivo locale. 

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