Addio a Rocco e all'hard: Savanna ora si chiama Natalie ed è la regina del vino in Toscana
Un incontro incredibile a Parigi come regalo di anniversario di lei, i dieci anni da diva nel cinema a luci rosse. Poi la nuova vita, la natura, la vigna
"Questa terra è straordinariamente ricca, ha falde acquifere e una componente argillosa che rende perfetto il drenaggio e favorisce la vita e la salute delle vigne. Ecco perché l'ho scelta". Benvenuti alla Tenuta La Fiorita, nel cuore della Toscana dove Natalie Oliveros oltre dieci anni fa ha cominciato la sua impresa di vinificazione, a forte propensione biologica e per ottenere un Brunello di Montalcino di alta qualità. Una nuova vita per Natalie, scelta assieme al suo partner Louis Camilleri, all'epoca amministratore delegato di Philip Morris, poi di Ferrari, cariche da cui si è dimesso nel 2020 per motivi personali. Per la Oliveros era la definitiva parola "fine" alla sua carriera nel cinema hard, cominciata con un incredibile incontro a Parigi con Rocco Siffredi.
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Dall'hard al Brunello di Montalcino: la nuova vita di Savanna/Natalie Oliveros
Il regalo di anniversario
E' stato il re dell'hard italiano a raccontare come incontrò Natalie Oliveros, che di lì a poco sarebbe diventata per dieci anni Savanna Samson. Rocco fu scelto da lei personalmente, come regalo di anniversario per lei stessa e il suo compagno di allora. Fu invitato a raggiungerla in un lussuoso hotel a Parigi per fare sesso con lei, filmarsi, e regalare il tutto al compagno della Oliveros, che era d'accordo. La visione di quel filmato riaccese la passione e la coppia in seguito ebbe un figlio. La Oliveros diventava la pornostar Savanna Samson, stella della scuderia Vivid dal 2000 al 2010. "E' molto abile, manipolatrice, sa cosa vuole, una donna pazzesca", la ricorda così Rocco Siffredi. Ma dopo dieci anni di successi, premi, viaggi e trasgressioni, Savanna torna ad essere Natalie e cambia tutto: "Sapevo che quell'esperienza non sarebbe durata per sempre. Ho sempre amato la natura, la vigna e il vino", retaggio di una cultura familiare che include una nonna di origini calabresi. Dall'incontro con Roberto Cipresso viene la decisione, condivisa col manager Camilleri, di nobilitare le oltre settemila piante suddivise nelle oggi quattro vigne della tenuta La Fiorita, la nuova ragione di vita dell'imprenditrice americana sempre più italiana.
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Brunello e Sangiovese, il lato sexy del vino d'autore
La lavorazione dei vini della tenuta La Fiorita viene affinata fino a 30 mesi in botti di quercia francese e viene fatta riposare in contenitori di cemento e lì resta due anni ad affinarsi ulteriormente prima dell'immissione nel mercato. Natalie Oliveros, che oltre ad essere manager offre la sua immagine alla cantina, ha ridisegnato l'intera tenuta per unire l'aspetto di un'architettura agricola essenziale e stilizzata alla certificazione "bio" di tutti i vini da lei prodotti. Del passato non rinnega nulla, e quando i fan le chiedono degli anni andati non si tira indietro e li racconta come una parentesi eccitante ma conclusa. Ora è decisamente più sexy stare immersa nella natura e curare il mercato internazionale dei vini che nascono dalla sua tenuta in Toscana.