Bastianich, il rito allucinogeno con l'Ayahuasca. La vigna e la chitarra: "Non sono più quello di prima"
L'imprenditore gastronomico e celebrità tv si è sottoposto all'esperienza estrema con decotto "magico" amazzonico. E racconta la sua trasfomazione

"Non sono più quello di prima". Continua a dirlo in interviste e comparsate in tv, Joe Bastianich. Di lui abbiamo già scritto qui concentrandoci sull'imprenditore legato alla gastronomia e meno al suo personaggio televisivo, da Cucine da incubo a MasterChef. Abbiamo spiegato le origini familiari di Bastianich, il peso della madre nell'impero del cibo di famiglia ("è lei la vera chef, io non lo sono" ha chiarito lui stesso), come lui ammetta di essere un ex obeso con un carattere reattivo ma anche minato da insicurezze. Ancora: come sia uscito dallo scandalo di molestie sessuali che vedeva protagonista Mario Batali, cuoco e suo socio di ferro per anni. Ora Joe Bastianich entra in una seconda fase della sua vita. Lo fa dopo essersi immerso nel rito amazzonico dell'Ayahuasca, la liana sacra considerata fra i più potenti allucinogeni esistenti che che permetterebbe una sconvolgente esperienza spirituale.
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Joe Bastianich: trasformazioni di una star
Perché l'Ayahuasca sta diventando di moda
Joe Bastianich ha anche documentato la sua esperienza estrema con l'Ayahuasca, raccontando tutto a Le Iene in tv. Detta anche "liana degli spiriti o dei morti", l'Ayahuasca è un decotto di liane e altre erbe amazzoniche che induce un potente stato di alterazione mentale e interiore che porterebbe al contatto profondo con la nostra parte nascosta, alla comunione con la potenza della Natura e, nel racconto di molti, al contatto con entità presenti in altre dimensioni. A questo si unisce un effetto purgante (vomito, diarrea) e l'incontrare e proprie paure più profonde, superando traumi e purgandosi da essi. Il rituale prevede l'ingestione del decotto, con persone a controllare l'esperienza attorno, danze e canti. Bastianich ci si è sottoposto, e questo non solo ha annullato il vizio del fumo, ma lo ha portato a una diversa concezione di sé. L'Ayahuasca è al centro del Santo Daime, una forma religiosa sincretica, e dopo le testimonianze di alcune star che l'hanno provata (vedi Sting) sono sempre più le persone comuni che si espongono a questa esperienza estrema, raccontando poi quello che hanno vissuto. Il dibattito sul tema è aperto, controindicazioni comprese.

Più impresa nel vino, e spazio alla musica
"Mi si è aperto un altro mondo, non è droga allucinogena, è un'esperienza filosofica" ha raccontato al Corriere della Sera e su altri media l'imprenditore e presentatore tv di programmi legati alla gastronomia. Nuova vita, si diceva. Questo non significa che Bastianich abbia abbandonato il cibo: ha passato l'estate a fare concerti (ama il blues e suonare la chitarra) ma nel mentre ha inaugurato nuovi ristoranti negli Usa e in Friuli, terra di famiglia, con la riapertura di Orsone, ristorante e taverna a Cividale. Lavora a un libro sul vino in Italia che uscirà per Mondadori e potenzia la sua azienda vinicola, la Colli Orientali del Friuli, di cui ama in particolare i bianchi. Nuova vita significa anche prendersi cura di sé e riscoprirsi: ecco perché il rituale con l'Ayahuasca ("un esperienza che non è per tutti" ha chiarito), fa yoga, si allena e fa una vita molto più pulita "per essere performante". Sono in arrivo nuovi progetti divisi fra vino, editoria e giornalismo.
