Bottura-Gilmore: l'amore nato da un cappuccino sbagliato, la cucina, il figlio "speciale" e i motori
L'incontro in un bar di New York, la creazione di una fra le più ammirate serie di imprese gastronomiche legate al sociale e al recupero. Un libro che è un diario
Da ragazzino era piuttosto scapestrato: "Facevo preoccupare mia madre" ha detto in diverse interviste. Molti anni dopo Massimo Bottura è lo chef superstar che vogliono tutti. Alla larga dalla facile esposizione tv e con una missione sociale e culturale espressa attraverso la cucina come Osteria e Refettorio ma anche con l'avventura del Tortellante pensata per gli autistici com'è anche il suo secondogenito Charlie nato con un dismorfismo genetico. Una donna al suo fianco da sempre, Lara Gilmore che lui definisce "genio del marketing" e che è sua moglie e madre dei loro figli. Il primo incontro molti anni fa in un bar di New York dove lei lavorava mentre lui faceva la gavetta come cuoco. Un cappuccino fatto male da lei li portò ad avvicinarsi, conoscersi meglio, amarsi, credere totalmente in quello che è diventato poi un felice piccolo impero della cucina. Tutto questo viene anche raccontato in Slow Food Fast Cars, il libro scritto a quattro mani da chef Bottura e Lara Gilmore.
85 ricette speciali
Altra presenza speciale nel libro di Massimo Bottura e della sua manager preferita Lara Gilmore, è quella della capo chef Jessica Rosval, 85 reinvenzioni e omaggi alla cucina delle radici, dei nonni, in particolare della nonna di Bottura, Ancella. E siccome siamo in Emilia-Romagna, non possono mancare gnocco fritto, zabaione, varie frittate e focacce. Cibo lento e godurioso ma anche auto e moto veloci come quelle che da sempre lo chef ama, a condizione che siano marchi emiliani e non antecedenti il 1962. Ma il cibo, la missione sociale, l'inclusione restano il focus fondamentale della famiglia bottura.
I Vip lo cercano ma lui cerca gli "ultimi"
Si è a lungo parlato di questo chef italiano fra i più prestigiosi al mondo, uno che cucina per personaggi del calibro di Michelle Obama, Beyoncé o i Beckham ma che quando non deve mostrare qualcosa della sua attività e spiegare i progetti a cui lavora, se ne sta riservato con la sua famiglia. La vera fiamma che lo anima è il recupero delle migliori materie prime, la redistribuzione, la lotta allo spreco (nasce così Food for Soul), il ritorno alla semplicità conviviale del cibo (Refettorio e Osteria Francescana sono concept precisi prima che brand di successo) e la vicinanza a chi non ha niente o deve partire molto più indietro rispetto agli altri. Per distrazione o assenza delle istituzioni, com'è ancora troppo spesso per quanto riguarda gli autistici, che chef Bottura coinvolge nel laboratorio di panificazione e pastificazione. E Charlie, sempre con lui, è protagonista delle pillole video social della famiglia e una risorsa da consultare per far nascere Il Tortellante. Non conta quanto fai ma perché lo fai.
Bottura e l'invenzione del Tortellante. Tutta la storia qui