Da "scapestrato" a chef star: Bottura, la moglie fondamentale, il figlio "speciale" e la cucina sociale
Il cuoco e imprenditore star apre il suo privato parlando della madre Luisa, della moglie-manager Lara, e dei suoi timori più intimi. Per i figli
Cosa trasforma un ragazzo "a 18 anni un po' scapestrato...preoccupavo mia mamma" in una superstar della cucina gourmet da cui vanno a mangiare Beyoncé, David e Victoria Beckham e Michelle Obama che poi gli chiede le ricette di condimenti e salse? Una grande mamma, Luisa Bernardoni che ha partecipato in modo fondamentale a rendere Massimo Bottura un divo assoluto della grande cucina. Alla larga dai format come MasterChef e dentro un coraggioso mix di alta gastronomia a impegno sociale. Intervistato dal Corriere della Sera, chef Bottura si è aperto come mai prima, come si concede raramente solo assieme alla famiglia in particolare in video su Instagram. Mettendo proprio la famiglia al centro di tutto, come lo è il suo entusiasmo di ragazzino 60enne che non ha mai abbastanza progetti a far crescere. Anche perché ha una moglie straordinaria come partner professionale.
Lara, il genio del maketing
Se dici chef Luca Bottura e quindi parli dell'Osteria Francescana di Modena, della catena di Gucci Osteria fra Firenze, Tokyo, Beverly Hills e Seoul, e ancora del Torno Subito a Dubai, parli anche della sua perfetta metà, la moglie e manager Lara Gilmore. Americana, figlia dell'ex direttore del Reader's Digest, Lara incontra Massimo a New York quando lui era ancora nel pieno della gavetta come cuoco e lei solo una giovane barista. Duro lavoro significa mettere da parte i risparmi per far crescere assieme i sogni che rendono la vita fondamentale. Si sposano nel giorno dell'apertura dell'Osteria Francescana, ben prima che arrivino le tre stelle Michelin, lei fonda una galleria d'arte a Modena e vende abiti vintage, lui tra fornelli, ingredienti di qualità e invenzioni culinarie non si risparmia. Poi arriveranno le altre catene di ristoranti di successo, ma soprattutto arrivano Il Tortellante e Food for Soul, quest'ultima in particolare è l'associazione che si batte per elimimare lo spreco di cibo e lo redistribuisce a chi è nel bisogno, a partire proprio da quel che si produce nelle cucine stellate. Nasce poi Il Tortellante Aut Aut che coinvolge ragazzi con un disturbo dello spettro autistico. Come è anche Charlie, secondogenito della coppia.
"Ho paura per il futuro di mio figlio"
Charlie Bottura-Gilmore è protagonista dei format video che vedono coinvolta tutta la famiglia dello chef pluristellato. A cominciare da Kitchen Quarantine, ideato dalla figlia Alexa, che ha raccontato le giornate in casa e cucina durante il lockdown aggiudicandosi il Webby Special Achievement Award assegnato dall'Academy Of Digital Arts an Sciences. Ma anche uno chef di grande successo internazionale ha le sue paure, e per Massimo Bottura la prima riguarda proprio il figlio Charlie: "Vivo nell'incertezza di non potergli garantire la serenità anche quando non ci saremo più. E ho paura di condizionare con i miei timori le scelte di Alexa". Il pensiero, ad ogni successo torna alla madre che ha sempre creduto in lui:"Ho il desiderio di far tornare mia mamma e chiederle di cucinare per me. Avrei modo finalmente di dirle tante cose che magari ho dato per scontate". Il rimpianto per suo padre: "Lui non era contento della mia scelta. Il nostro non è mai stato un grande rapporto". E la visione della cucina come missione sociale e soprattutto "un gesto d'amore. Sarò più felice quando l'apertura di un altro refettorio non farà più notizia ma sarà la normalità". Tanto che pensa di trasformare la sua Casa Maria Luigia in un pensionato speciale per anziani.












