Fare miliardi e risparmiare: la fusione estera di Ferrero e il "travaso" di soldi interno. I dettagli
Il gruppo alimentare dolce sta benissimo e vuole incrementare ancora i guadagni. Così parte l'operazione in Lussemburgo, spiegata qui
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Come sta la Ferrero? Benissimo, i conti della multinazionale dei dolci con campo base ad Alba non sono mai stati così foridi (come abbiamo documentato qui in dettaglio). Basti il dato base: 14 miliardi di ricavi nel solo 2023, ultimo bilancio pubblico disponibile. Ma ora a fare notizia è la decisione dell'impero della Nutella di rivedere la sua stessa architettur interna. Per massimizzare i profitti e snellire i costi.
Il "travaso" interno
Ferrrero ha depositato ufficialmente il progetto di fusione inversa con cui la società che finora ha il controllo del gruppo, la GMBF Infestiments, viene fusa nella finora controllata società Bermic. L'intera operazione avverrà in Lussemburgo, dove hanno sede le varie società della complessa architettura gestionale e finanziaria di Ferrero. In estrema sintesi, la controllata Bermic comprenderà la finora controllante GMBF. Entrambe le società risultano essere al 100% di Giovanni Ferrero, erede di Michele e numero uno del gruppo alimentare che quest'anno ha festeggiato i 60 anni della nascita di Nutella e lanciato quella vegana, la Plant Based (leggi qui).
Approfondimento: le donne dell'impero Ferrero, fondamentali per il suo successo
Oltre 6 miliardi di attivo
Questa semplificazione centralizzerà attivi e passivi e snellirà i costi di gestione di Ferrero. Quindi, più guadagni netti Le due società che vanno a fondersi con questo "travaso" finanziario interno valgono 744,5, milioni di euro (Bermic) e 309,1 milioni di euro (GMBF). Il valore trasferito è pari a un attivo patrimoniale da 6,4 miliardi di euro, con cui la Lussemburghese Ferrero International sta a capo di tutte le attività del gruppo, a sua volta controllata dalla società centrale con sede in Piemonte, ad Alba. Un 2025 che va a iniziare nel segno dei dolci guadagni per la multinazionale.