Stangata alle uova di Pasqua e al cioccolato di Fazio: maxi multa e sequestro. Le ragioni
Due anni fa il conduttore, che già da un po' pensa a un "piano b" post tv tutto basato sulla produzione alimentare, aveva salvato il Lavoratti dal fallimento. Ma sono guai

Come cominciare benissimo e procedere spediti per poi sbattere al muro. E' singolare la vincenda che coinvolge in prima persona Fabio Fazio, certo non come conduttore tv (non ce ne saremmo occupati qui) ma come imprenditore che due anni fa aveva rilevato lo storico marchio di produzione di dolci e soprattutto di cioccolateria Lavoratti. Azienda che esiste dal 1938, che fa parte dei ricordi d'infanzia di Fazio e che era a un passo dal fallimento quando lui decise di rilevarla e darle nuova vita, coinvolgendo in quella prima fase anche lo chef Carlo Cracco e lanciando fra i primi prodotti della nuova fase un uovo al cioccolato gourmet da 60 euro. Ma ora sono guai.
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I Nas, i Codacons, la stangata
I controlli sulla Lavoratti di Fazio da parte dei Nas hanno approfondito la veridicità di quanto dichiarato in etichetta rispetto agli ingredienti usati nella produzione dolciaria del marchio ligure. E hanno trovato che le etichette non dichiaravano in modo corretto e trasparente gli ingredienti Dop, come il pistacchio di Bronte, il sale marino integrale di Trapani e la nocciola tonda di Giffoni Igp. Nell'impasto del cioccolato erano invece presenti pistacchi generici e nocciole piemontesi non Dop. Così sono scattate le sanzioni: multa da 100mila euro, poi ridotta a 62.400 per la prontezza con cui l'azienda ha voluto sanare l'irregolarità disponendosi al pagamento. Il che non ha evitato il sequestro di 1.200 confezioni di cioccolato e praline e di 5.400 confezioni di uova di Pasqua, tavolette e tartufotti.
L'affondo del Codacons
Le sanzioni sull'etichettatura scorretta e fuorviante sono arrivate ai sensi del Decreto legislativo 297 del 2004. Fazio e soci (la Lavoratti è del conduttore per il 5%, della moglie Gioia Selis per il 45%, dei ristoratori Davide Petrini (45%) e Alessia Parodi (5%). I quali hanno disposto la distruzione dei prodotti con le etichette "infedeli" e la rimozione della loro vendità dal commercio online. Ma ancora non basta perché nel frattempo le sanzioni a Lavoratti hanno scatenato il Codacons che accusa Fabio Fazio di usare la sua immagine e i suoi spazi televisivi per pubblicizzare il se stesso imprenditore della cioccolateria e dell'alimentare in modo improprio, e presenta un esposto contro di lui per chiedere risarcimenti sia per questo "abuso" che per l'acquisto, da parte dei consumatori, dei prodotti con etichettatura scorretta. Sì, per Fazio e soci è una Pasqua amara.
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La nota di Lavoratti:
Su quanto accaduto finora l'azienda ha emesso una sua spiegazione che riportiamo: "Tutte le nostre materie prime, a cominciare dal cioccolato, sono di altissima qualità e attentamente selezionate. È proprio attorno a questo principio che abbiamo scelto di costruire, con tenacia e coerenza, l'intera filosofia della nostra azienda. La sanzione amministrativa ricevuta ben quattordici mesi fa, riguarda un'etichettatura relativa alla Nocciola Tonda di Giffoni, ritenuta non conforme dal nucleo dei Carabinieri, sebbene validata da un parere della Camera di Commercio di Torino, ente specializzato in etichettatura alimentare.
La sanzione è stata sanata e il packaging regolarizzato immediatamente - precisa l'azienda - Per quanto riguarda invece il pistacchio, sono state riscontrate 44 tavolette e 62 vasetti di crema, su una produzione di migliaia di pezzi, in cui è stato utilizzato erroneamente del pistacchio siciliano privo della dicitura DOP, perché si trattava di pistacchio acquistato per prove tecniche, a differenza di tutte le altre nostre produzioni in cui viene regolarmente impiegato pistacchio certificato Dop. Relativamente al Sale Marino di Trapani, precisiamo che tutto il sale acquistato e impiegato nelle nostre lavorazioni è correttamente Sale Marino di Trapani Igp.
Ci dispiace profondamente per questo attacco frontale e gravemente lesivo dell'immagine dell'azienda, per il quale ci riserviamo ogni azione legale - conclude la nota -. Nonostante sia sempre più difficile fare impresa in Italia, continueremo a lavorare con la stessa cura, trasparenza e serietà che da sempre ci contraddistinguono".
Daremo conto del prosieguo di questa vicenda, con l'esito dell'esposto presentato dal Codacons.