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Chef Nanni: "Bullismo e violenza su di me nel ristorante di Locatelli". La risposta: "Me lo deve dire in faccia"

Con l'uscita del libro dello "chef selvaggio" e influencer tornano le storie che aveva già reso pubbliche a inizio anno. E lo chef stellato ora risponde

di FoodCulture   
Giorgio Locateli e il suo ex 'discepolo', Davide Nanni (montaggio da Instagram)
Giorgio Locateli e il suo ex "discepolo", Davide Nanni (montaggio da Instagram)

La diatriba era cominciata mesi fa, all'inizio di quest'anno. Quando lo chef selvaggio e food influencer Davide Nanni raccontò senza mezze misure il suo duro apprendistato di cuoco. Compreso il passaggio nel ristorante londinese di chef Giorgio Locatelli, star di MasterChef. "Il mio peggior incubo" lo aveva definito Nanni (qui i dettagli) e ora che esce il suo libro A sentimento dove parla della sua idea di cucina, delle sue ricette ed esperienze nel settore, l'ex allievo di Locatelli torna ad evocare "quei tre, un sous chef e il suo capo partita" che gli resero infernale la vita nel ristorante

Turni infiniti, bullismo e violenza

Nelle memorie di chef Davide Nanni tornano quindi le "16 ore al giorno in ristorante", il bullismo da caserma ed episodi violenti, come "quella volta che non pulii in modo corretto un gambo di rucola e mi sbatterono in faccia un intero mazzo spaccandomi il labbro". 

La risposta di Locatelli

A sua volta (e ne abbiamo scritto qui) Giorgio Locatelli aveva parlato della sua gavetta e di quanto era stato difficile per lui cavarsela da italiano in un contesto british che di lui giovane cuoco non aveva avuto pietà. Ma di fronte al tornare a galla della storia del pessimo trattamento subito da Nanni nel suo locale, in una lunga intervista a Vanity Fair dice: "Ovviamente la responsabilità del mio staff è mia, ma a me sembra che si sia un po’ esagerato: 1160 persone sono passate per la mia cucina, e lui è il primo che dice una cosa del genere". La spiegazione che si dà Locatelli è però più ampia e non risparmia una stilettata a Nanni: "La mia sensazione è che lui avesse un libro da vendere, e se scriveva una cosa del genere senza metterci un nome avrebbe venduto molto meno". E se per lo chef capita che nei ristoranti si trovino professionisti che si comportano come "bambini dell'asilo", è però anche ora di un chiarimento diretto con Davide Nanni: "Non è detto che un giorno non salga sulla moto e vada in Abruzzo a trovarlo, Davide, perché vorrei proprio sentirla raccontata dalla sua voce questa storia". 

"Cosa ho subito durante la gavetta da Locatelli": la versione, completa, di Nanni

di FoodCulture   
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