"Sei impazzito? E' un errore ciclopico": l'avvocato che ha mollato tutto diventando un gigante della birra
Da Nuoro a Londra, fino a Roma e poi Milano. Come un ottimo penalista ha fatto tabula rasa e fondato un gruppo da 52 locali e 90 milioni di fatturato

I colleghi lo pregavano di ripensarci, lì nel prestigioso studio legale milanese in cui lavorava ed era molto apprezzato. La madre era contrarissima a che facesse il grande salto nel buio. E invece Giovanni Porcu ha avuto ragione, nel liberarsi di ogni paura ed esitazione e rincorrere il suo sogno imprenditoriale. Stop col diritto penale commerciale, e avanti con la birra. Mica da produrre a casa in modo artigianale. No, lui aveva in mente un marchio, un'impresa. E quella è nata ed oggi viene festeggiata per i suoi successi. Si chiama Doppio Malto.
Nuoro, Londra, Milano e oltre: le tappe di una crescita
Giovanni Porcu ha lasciato la natia Nuoro che aveva 17 anni, prima occupazione, come ha raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera, il cameriere. Poi eccolo nella capitale, Roma, a liceo classico e quindi in Giurisprudenza mentre completava il percorso di studi al collegio universitario dei cavalieri del lavoro dove resti solo con un alto e costante profitto. A seguire, l'impatto con la ristorazione e l'affiancamento a Di Giusto, che a fine anni Novanta fondava Old Wild West. Da lì la decisione, mollare l'avvocatura e fondare Doppio Malto. Ed è stato un decollo importante.
Storia di un successo
Con un altro collega dello studio legale milanese, Giovanni Porcu ha preso il volo verso la sua idea di business, frutto anche di quanto imparato e osservato in Inghilterra, dove le birrerie di catena andavano già forte negli anni Novanta, in Italia c'era il vuoto. Nel frattempo si manteneva vendendo auto, e con un piccolo aiuto da parte del padre. Doppio Malto nasce nel 2017 rilevando lo stabilimento in disuso di un birrificio artigianale ad Erba, poi apre il primo locale a Reggio Emilia, il successo è costante e in crescita. Produce le sue birre, le abbina alla ristorazione, oggi è presente in numerose località italiane, fattura 90 milioni di euro in 52 locali e coinvolge 1300 dipendenti. Prossima sfida da vincere, diventare una sorta di Starbucks della birra, con luoghi accoglienti dove fare quello che vuoi fra assaggi saporiti e birre di qualità, e sapere dove stare bene fino al dopo cena.