Il ristorante delle suore ribelli aperto con la vendita di lingotti d'oro dopo la scomunica. Fra indagini e sospetti
Il caso va avanti da mesi in Spagna e vede le ex clarisse del monastero di Belorado al centro di una guerra interna alla chiesa, e di un'inchiesta

C'è una storia incredibile, da film, se non stesse realmente accadendo, che ha preso corpo negli ultimi mesi, sconvolgendo l'opinione pubblica spagnola (vedi qui) e trovando sempre più risonanza anche fuori da quel Paese. Ed è una storia che passa tutta per il cibo, e per i lingotti d'oro. Ne sono protagoniste le suore già appartenenti all'ordine delle clarisse nel monastero di Belorado, a Burgos in Spagna, celebre per la sua cioccolateria fine. E ora perché tre di quelle suore, scomunicate dopo uno scisma, hanno deciso di aprire un ristorante col ricavato della vendita di una importante riserva d'oro in lingotti. E mentre prosegue l'allestimento del ristorante delle tre ex suore, sia le autorità religiose sia le forze dell'ordine spagnole vogliono vederci chiaro su tutta una serie di dettagli.

Cioccolato e ristorazione per le tre ex religiose
Ad ospitare il ristorante di suor Myryam, suor Alma e suor Sion sarà il Ribera Del Chicu Hotel Restaurante, nelle Asturie, dove le tre annunciano un menu personalmente curato in cucina, a base di "pietanze tradizionali asturiane e il meglio della cucina delle clarisse, oltre ai celebri cioccolatini" per cui erano già rinomate nella cioccolateria del monastero di Belorado, con ampia scelta, grande qualità e forniture anche ad altri centri di vendita. Le religiose vengono da mesi di tormentate vicende interne alla Chiesa, in cui c'è stato lo scisma volontario dopo la ribellione di questo ordine contro la Chiesa di Roma e papa Francesco, al seguito delle posizioni molto critiche di padre Pablo de Rojas Sanchez-Franco, per le quali la diocesi di Burgos è finita nei guai. E avevano già chiesto supporto su Gofundme per ottenere fondi e garantire la sopravvivenza del loro ordine. Ma c'è di più.

Da dove vengono i lingotti usati per aprire il ristorante
Myryam, Alma e Sion sono al centro di indagini sull'uso di 130 mila euro di lingotti d'oro, venduti per finanziare l'allestimento e l'affitto dei locali del loro nuovo ristorante con cioccolateria ad Arriondas, nelle Asturie. Da dove provengono quei 1,73 chili d'oro in lingotti venduti per avere i fondi necessari all'avviamento della loro nuova attività? Secondo la ex badessa del convento scismatico, Lara Garcia de Viedma, erano nella disponibiità delle suore. La pensa diversamente l'arcivescovo di Burgos, che dopo la ribellione alla Chiesa, al seguito di padre de Rojas Sanchez-Franco, le aveva sfrattate (ed ecco perché era partita la raccolta fondi in cui chiedevano di aiutarle a sopravvivere) e nel mezzo ci sono le indagini della Guardia Civil. Che dovrà approfondire se le religiose si sono appropriate di quell'oro in maniera fraudolenta, sottraendolo all'arcivescovado di Burgos che sostiene di averli gestiti con autorità dipendente dal Vaticano.

Le operazioni nel mirino delle indagini
In particolare, si indaga su sette operazioni di compravendita d'oro fra luglio e agosto 2020, pari a oltre 250 mila euro. Le ex monache scismatiche e scomunicate hanno risposto che l'oro era stato comprato dopo aver venduto depositi e altri titoli di investimenti di loro proprietà. Il ricavato è andato all'apertura del ristorante con terrazza e all'acquisto di un terrento di 7 mila metri quadri destinato a un futuro allevamento di cani a scopo di vendita successiva. Una storia da film, se non fosse che tutto è reale e attende aggiornamenti su tutti i fronti.