Il lutto di Pietro Pittaro e il suo lascito commovente: "Do tutto a voi che avete lavorato con me"
Un'azienda gioiello nella produzione enoica italiana, un simbolo del Friuli. La scomparsa del fondatore e le sue ultime volontà che hanno sorpreso tutti
L'addio a 89 anni. Alla vita, alla vigna, al vino, ad un'eccellenza nella produzione enoica italiana che ha dato lustro a quel pezzo di Friuli in cui viveva e lavorava Pietro Pittaro. L'imprenditore ha lasciato una frase di Gabriele D'Annunzio come suo necrologio, e il suo gesto a seguire ne è stato la commovente conseguenza. Queste le parole del poeta scelte da Pittaro: "Io ho quello che ho donato". Con 300mila bottiglie prodotte e vendute l'anno, e 100mila di spumante, la Vigneti Pietro Pittaro è diventata nel corso del tempo un marchio prestigioso. Alla scomparsa del fondatore, la sua impresa che ha colpito di più è stata il lascito.
"Tutto alle persone che hanno lavorato con me"
Pittaro ha disposto che l'azienda vada ai nove collaboratori con cui ha lavorato braccio a braccio per anni. Il suo lascito sono 85 ettari di tenute a vigneto, il marchio, l'azienda, tutto il business in corso da difendere, portare avanti, far crescere ancora. Missione fondamentale: rispettare le radici friulane del brand e non cederlo mai al miglior offerente. Secondo le disposizioni di Pittaro, verrà costituita una nuova società portata avanti da un amministratore delegato e con ciascuno dei nove prescelti ad occuparsi di una parte specifica degli affari.
"Pensavamo che scherzasse"
Come ha detto Stefano Trinco, enologo del gruppo Pittaro, le cui parole sono state raccolte dai principali media che coprono la zona del Nordest italiano, i lavoratori dell'azienda pensavano che Pietro Pittaro scherzasse, che la sua dichiaraizione ripetuta in friulano "lascerò tutto a voi" fosse un modo di far sentire affetto e stima, e di sondare le reazioni dei professionisti della squadra. "Mai avremmo pensato a un gesto di così grande generosità" ha sottolineato Trinco, che è anche presidente della Doc Friuli. Ora che Pietro Pittaro non c'è più, la memoria e il futuro dell'azienda sono nelle mani dei suoi "nove discepoli".
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