"Tornano tutti": dal pene di toro alla parmigiana liquida, le ricette estreme di Chef Braschi
Il vincitore di MasterChef 6 continua a provocare e stupire con successo. E lascia il ristorante fondato a Roma quattro anni fa. Nuova avventura a Milano

Lo avevamo lasciato qualche settimana fa con una delle sue invenzioni d'alta cucina destinate a far discutere: la Parmigiana servita come brodo. Ennesimo colpo ad effetto dello chef Valerio Braschi. Quello del pene di toro cucinato come "bomba di collagene" puro (ne abbiamo scritto qui) e della pizza venduta in polvere in bustina come se fosse una "stupefacente" dose di bontà (qui l'approfondimento). ll vincitore di MasterChef edizione 6 ha deciso di crescere ancora e di sposarsi dal premiatissmo e molto richiesto Ristorante 1978 che ha fondato e gestisce a Roma, a una nuova avventura a Milano.

Barbieri, Cracco, lui
Talento e personalità, incline alla provocazione e alla sfida sperimentale ai clienti con la sua cucina, Valerio Braschi è stato sotto l'ala protettiva di Bruno Barbieri poi ha fatto da ambasciatore della gastronomia italiana in India anticipando un altro dei suoi estimatori, Carlo Cracco. Quindi a fondazione del 1978 con un colpo più spettacolare dell'altro fra cucina e tavola. Sono sue invenzioni la carbonara da bere e la lasagna servita in tubetto, da spremere nel piatto. Funziona? Alla grande, perché genera discussione, reazioni molto divisive fra chi inorridisce e chi si entusiasma, e al ristorante dello chef c'è la coda mentre sono arrivati i riconoscimenti della Guida Michelin, di quella dell'Espresso e del Gambero Rosso. Ma ora la rotta è verso Milano.

"Tornano tutti, mi sposto commosso"
E' stato lo chef Braschi a dare l'annuncio in video del suo progetto di potenziamento dell'attività di imprenditore dell'alta ristorazione: "Ciò che mi rende molto felice è che questo ristorante risulta adesso essere praticamente quasi sempre pieno, perché le persone o conoscono. Conoscono questo ristorante, lo provano, e soprattutto molti clienti tornano. Quindi questa è una cosa che a me personalmente colpisce, perché abbiamo creato un ottimo giro di clientela che torna a ogni menu, torna magari anche 2 volte a menu. E per me questa è una grande soddisfazione". Ma il futuro è via da Roma: "Dopo 4 anni ho deciso di lasciare il 1978, ho deciso di prendere un nuovo percorso in una nuova città. La città è Milano. Vorrei ringraziare tutto lo staff del mio ristorante, tutto lo staff anche aziendale che ha permesso tutto questo. Sono stati anni spettacolari, intensi, profondi". Anni in cui Braschi e il suo team hanno "sputato sangue" per far nascere e funzionare il ristorante, anche durante la pandemia. Nel mentre il 1978 chiude, ma solo per un periodo di ristrutturazione.
