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Cosa insegna il "massacro" di Benedetta Rossi sul lampredotto. Quando il cibo è guerra di religione

La food blogger e influencer propone la sua versione di uno dei cibi di strada più antichi in Italia, servito come panino. E piovono critiche e insulti

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Religion War. Si chiamano così tutti quei temi e argomenti che provocano divisioni nette e appassionate sui media con amplificazione via social. Esempi: Google o ChatGpt? Meglio Apple o Samsung? Alimentazione a tutta carne rossa o vegana? In casi come questi non esistono le mezze misure, è anzi facile restarci stritolati. Sta accadendo anche a Benedetta Rossi, la fortunatissima food blogger di Fatto in casa da che fra Instagram, Youtube e Facebook veleggia con le sue ricette oltre i 15 milioni di follower. La Rossi è finita nell'occhio del ciclone degli integralisti del cibo quando ha osato proporre la sua versione semplificata del lampredotto.

Guerra del campanile ma a tavola

Ripartiamo dai fondamentali. Cos'è il lampredotto? Si tratta di una tipicità antica (ha oltre 100 anni) della cucina di strada fiorentina, un panino antesignano del moderno street food. Viene imbottito con pezzi di una parte dello stomaco dei bovino, l'abomaso, con le sue gale (o creste) tenere e saporite dal colore tendente al rosso-viola o più chiaro se si usa la sua parte più magra, detta spannocchia. Cotto con verdure in acqua, lo si taglia a pezzetti e lo si gusta nel panino. Benedetta Rossi ne ha proposto una sua versione qualche giorno fa. Mai l'avesse fatto. Tutta una serie di osservatori e commentatori intransigenti in materia di cibo e preperazioni tipiche, hanno letteralmente demolito il lampredotto di Benedetta. Quali errori avrebbe commesso? Il primo è quello più campale: definire il lampredotto come cibo toscano, invece di tipicità fiorentina. Dante ne sa qualcosa, la guerra fra signorie e città stato da quelle parti non è mai finita. Ma questo è solo l'inizio.

"Massacrata, ridicola": il cibo come religione

Nella versione semplificata di Fatto in casa da Benedetta, il lampredotto ha 13 ingredienti. E giù mazzate dal Corriere Fiorentino, primo inquisitore della food blogger e influencer: "Si fa fatica ad arrivare a 13 ingredienti anche contando l'acqua per il brodo, la rosetta e la carta gialla". La parte dei condimenti, poi, secondo l'inquisizione gastronomica: "E' da sbellicarsi dalle risate...la SuperBenny come si fa chiamare confonde salsa verde e piccante" e peggiora le cose quando suggerisce di arricchire questo antico panino con senape, "il piatto è povero e povero vuole orgogliosamente restare". Verdetto: "Continui a cucinare in casa per noi...lasci stare lo street food che non è il suo forte". Altro errore da matita blu in cucina, la parte in cui la Rossi mostra "una bella trippa immacolata". Non va meglio altrove, qui una summa della corsa al massacro: "Il panino col lampredotto di Benedetta è un vilipendio a questo glorioso prodotto", "non possono esistere cuochi tutto fare, è ridicolo", " quando si ha a che fare con ricette semplici, antiche, che fanno parte della quotidianità di persone e famiglie bisognerebbe sempre avere rispetto". Un giro fra Twitter, Instagram e Facebook porta a questo diluvio qui.

L'altra Benedetta, la Parodi, incenerita sulle seadas con la mozzarella

C'è anche chi corregge la food influencer alla maniera vernacolare toscana: "I’Lampredotto gliè scuro, no Bianco Natale, e colle frange a Farweste, no rinsecchito. I’ Pane e ci vuole di quello bono, Rosetta o Semellina. Quella roba surgelata gliè da principiante improvvisato vienvia. La mollica l’è pe’ i piccioni, la va lehata". Guai infine a mangiarlo a passeggio, come proposto da Benedetta. Perché il panino col lampredotto si mangia di solito da fermi, in pausa. Guai a sgarrare, chi osa reinventare viene distrutto, che ciascuno è attaccatissimo alla propria tradizione in cucina. Siamo messi così. Se ne accorse l'altra Benedetta, la Parodi, che osò proporre la seada sarda da preparare con la mozzarella. E fu incenerita. 

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